Intervista a Roberto Forleo, Università di Cambridge

Roberto Forleo di Cambridge English: "L’Italia dovrebbe competere meglio a livello globale per riuscire ad attrarre molti più studenti da tutto il mondo"

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Oggi siamo molto felici di dare il benvenuto a Roberto Forleo, Marketing Manager Sud Europa di Cambridge English, dipartimento dell’Università di Cambridge, che grazie alla sua peculiare esperienza porterà il suo contributo al nostro blog, contribuendo ad ampliare il nostro sguardo sul mondo dell’education marketing in Italia e all’estero.

Iniziamo con una piccola intervista per conoscere meglio Roberto, la sua visione del mondo della formazione e del suo rapporto col marketing.

Education Marketing Blog (EMB): Ci racconti la tua esperienza a Cambridge?

Roberto Forleo (RF): A Cambridge ho iniziato la mia esperienza lavorando per un Further Education College (pari ad un nostro Istituto di Formazione Superiore, ndr.) pubblico frequentato in maggioranza da studenti inglesi ma molto attivo internazionalmente, con migliaia di studenti da tutto il mondo e sedi in Asia e Medio Oriente.

Mi sono messo in gioco e ho avuto la possibilità fin da subito di ricoprire ruoli di responsabilità che forse qui in Italia per cultura si è più restii a delegare ai membri nuovi e più giovani di un team: per fare un esempio, dopo meno di un mese sono stato mandato in Messico a discutere partnership strategiche e presentare in pubblico il Cambridge College.

L’ambiente dell’Education nel mondo anglosassone è al pari di un qualsiasi altro settore privato per competizione e regole di mercato, in particolare l’ambito dell’apprendimento della lingua inglese è un business che muove una parte importante del PIL e vede un’agguerrita competizione.

EMB: Oggi di cosa ti occupi nello specifico in Italia?

RF: Sono Marketing Manager per Cambridge English, il dipartimento dell’Università inglese che si occupa delle certificazioni linguistiche: un’azienda globale che gestisce più di 5 milioni di candidati in tutto il mondo, e per la quale l’Italia rappresenta uno dei mercati più grandi e in continua crescita.

Mi occupo di gestire le attività del brand sul territorio, coordinare le iniziative pubblicitarie e organizzare eventi rivolti sia ad insegnanti che preparano alle certificazioni sia a studenti potenzialmente interessati alle stesse: è un’attività molto interessante, stimolata dalla crescente domanda e attenzione verso l’apprendimento della lingua inglese nel nostro Paese; tutto questo sommato alla peculiarità di lavorare per un’istituzione così prestigiosa e piena di storia che ha capito però l’esigenza di comunicare, agire e strutturarsi territorialmente.

EMB: A proposito di mercato, che idea ti sei fatto dei livelli di gestione marketing degli enti di formazione inglesi rispetto a quelli italiani?

RF: Posso parlare di quello che conosco, enti pubblici e privati nel mondo inglese hanno una prospettiva molto orientata al mercato, pur con le peculiarità del settore. La strutturazione degli uffici Marketing e dei dipartimenti internazionali presso gli enti di formazione ha una consistenza molto più ampia rispetto al mercato italiano, ancora ad oggi molto product oriented.

La ritrosia ad applicare principi di Brand e Marketing ad enti pubblici e privati (università, scuole, etc..) è stata superata, e la centralità di questa funzione nel mondo accademico d’oltremanica non credo trovi ancora paragoni qui in Italia ad eccezione forse di qualche realtà emergente.

EMB: La tua esperienza quindi conferma la radicale differenza di impostazione tra il mondo anglosassone e quello italiano.

Partendo da questo presupposto come pensi che evolverà il nostro mercato?

iscrizioni_internazionali-300x272RF: Io vedo solo grandi opportunità per lo sviluppo di questo campo in Italia. Stiamo assistendo, e assisteremo, ad un’evoluzione: sempre di più università ed enti formatori in generale avranno un approccio più metodico al marketing.

Il marketing dovrebbe avere un ruolo sempre più importante nell’avvicinare l’offerta formativa ai potenziali studenti. Le reticenze stanno cadendo, l’higher education è un business, peculiare, ma tale è e la qualità dell’offerta non deve per questo essere minata, al contrario deve essere sostenuta. Professionalizzare le funzioni di Marketing e Comunicazione e le Admissions (il processo di iscrizione, ndr.) sta diventando una realtà, specialmente in un contesto in cui la competizione cresce esponenzialmente.

EMB: A tuo parere quale sarà l’area di sviluppo più significativa di questa evoluzione?

Una tendenza che vedo in quest’ambito è l’internazionalizzazione dell’offerta. L’Italia in questo settore, come per altri, ha prodotti di qualità che dovrebbero competere meglio a livello globale. Iniziare a lavorare su un’offerta formativa in lingua inglese metterebbe in condizione istituzioni pubbliche e private di attrarre molti più studenti da tutto il mondo.

Non dimentichiamo l’impatto economico di questi enrollments dato ad esempio che nel modello inglese le International fees sono il triplo rispetto a quelle applicate a studenti locali. Ci sono già delle belle realtà che operano in questo senso, ma come direbbero gli inglesi “the best is yet to come”.

 

Roberto Forleo è Marketing Manager Southern Europe di Cambridge English, dipartimento dell’Università di Cambridge, ha un background di puro Marketing e Pubblicità, ha lavorato per l’agenzia di pubblicità internazionale Leo Burnett per poi passare a Rai Pubblicità, la concessionaria degli spazi pubblicitari Rai.Il passaggio dal Media all’Education Marketing è avvenuto nel 2011, in Inghilterra, dove ha iniziato a collaborare con una giovane catena internazionale di scuole di lingua come Responsabile Sales and Marketing per il mercato europeo.

Da lì è iniziato il percorso professionale nell’ambito del settore EFL – English as a Foreign Language che l’ha portato oggi a lavorare per l’Università di Cambridge.

 

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Edoardo Bianchi

Consulente Senior e fondatore di Education Marketing Italia. Quando lavoro con le persone mi occupo di Design Thinking, UX e progettazione strategica. Quando siamo io e lo schermo mi occupo di UX Design, content e copywriting.

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