Didattica con le flashcards: come ricordare con divertimento

Le cards sono uno strumento per facilitare l’apprendimento e l’autonomia dell’alunno, trasformando la didattica in un gioco divertente

uso delle flash cards a scuola
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La didattica contemporanea è sempre alla continua ricerca di nuove strategie che possano interessare gli alunni, e colmino eventuali difficoltà laddove siano presenti. Tra le tecniche più apprezzate, recentemente, troviamo le flashcards.

Probabilmente, molti di noi avranno avuto modo di notare che nei film americani, spesso, gli alunni si preparano alle lezioni tenendo in mano dei cartoncini, con su scritto delle domande, quasi come si preparassero a dei quiz.

Ebbene, anche in Italia, questa sperimentazione si sta diffondendo, soprattutto nei primi cicli di scuola.

 

Cosa sono le flashcards

Le flashcard (anche dette “carte delle nomenclature” o “carte monotematiche”), sono delle rappresentazioni grafiche su carta, utili per stimolare la memorizzazione di informazioni. Agiscono come uno strumento di metacognizione perché implicano una riflessione attiva da parte dell’alunno, che deve riuscire a gestire in modo consapevole il processo di memorizzazione, composto non solo dallo sforzo mnemonico ma anche dalla comprensione.

Sviluppano un metodo didattico che spinge ad esercitare una riflessione circa le capacità cognitive da attuare nel consolidamento di concetti, nomi, formule e parole chiave.

 

Le origini delle flashcards

Nonostante siano uno strumento piuttosto recente, possiamo affermare che le cards nel campo della didattica affondano le radici nel passato.

Lo studio sintetico delle cards, basato su concetti sintetici, parole chiave e immagini, ricorda le mappe concettuali teorizzate da Joseph. D. Novak, che attraverso collegamenti tra le informazioni, propone una panoramica del pensiero da rielaborare.

Inoltre, il principio sul quale le cards si basano, è esattamente quello della “Curva dell’oblio”, elaborato dallo psicologo Hermann Ebbinghaus, nel 1885, nel saggio “Memoria. Un contributo alla psicologia sperimentale”. Secondo l’autore, il cervello umano perde informazione con il passare del tempo. Ciò che viene appreso ha maggiori possibilità di essere dimenticato nelle prime 6 ore, dopodiché la velocità con cui si può dimenticare diminuisce. Alla curva dell’oblio, si aggiunge il principio dell’”Effetto spazzatura”, secondo cui somministrare uno stimolo ad intervalli, anziché in un’unica soluzione, migliora l’apprendimento. Un esempio, è il classico consiglio che ogni docente ci ha dato “Non studiare tutto il pomeriggio precedente all’interrogazione”. Suddividendo le informazioni da apprendere in più sezioni di studio, la curva dell’oblio tende a diventare sempre più piatta, fino ad essere retta.

Partendo da questo assunto, le cards permettono proprio di ripetere i concetti più e più volte, in momenti diversi, facilitando la memorizzazione dell’alunno.

 

(fonte Social Academy)

 

Come studiare con le flashcards nei diversi cicli di studi

L’uso delle flashcards è raccomandato nei vari cicli scolastici, ma, ovviamente, a seconda dell’età scolastica, l’uso cambia.

In età pre-scolare (nella scuola dell’infanzia, 3-6 anni), il bambino deve avvicinarsi gradualmente alla lettura e alla scrittura, sviluppando i pre-requisiti necessari, da implementare successivamente nella scuola elementare. Le cards avranno quindi il compito di incentivare lo sviluppo motorio-sensoriale e cognitivo, spingendo il bambino a manipolare le carte, (ad esempio, seguire con il dito una lettera dell’alfabeto, o ancora, riempire il disegno con del materiale vario).

In età scolare (nel primo periodo della scuola elementare), la funzione delle cards è essenzialmente quella di migliorare la capacità grafo-motoria dell’alunno (cioè imparare a scrivere correttamente) e la capacità di fusione-fonemica o sillabica (imparare a leggere).

Successivamente, nel ciclo di studi secondari, (sia delle scuole medie che superiori, ma anche universitari), le cards sono utili per riportare da un lato eventuali domande di ripasso dei temi da studiare, e dall’altro, le risposte. In questo modo, l’alunno può esercitarsi sia individualmente che con i compagni, affinando così la tecnica di memorizzazione.

Nei casi di alunni BES (che presentano bisogni educativi speciali), le cards si inseriscono nella didattica come elemento in grado di facilitare l’apprendimento, stimolando il “learning by doing” (ossia la capacità di apprendere facendo).

 

Il ruolo delle cards nell’apprendimento della lingua inglese

Nell’insegnamento delle lingue straniere, le flashcards ricoprono un ruolo particolare. Nell’apprendimento di una lingua, infatti, il supporto visivo è di particolare aiuto.

In questo caso, le carte riportano un’immagine univoca associata ad una parola o ad una frase-contesto, in modo da creare un’associazione visiva.

Una tecnica particolarmente conosciuta in questo campo è il Sistema Leitner (elaborato dal divulgatore scientifico tedesco Sebastian Leitner): si inseriscono le cards in più scatole, suddividendole tra quelle con cui abbiamo maggiore difficoltà di memorizzazione e quelle con cui sbagliamo di meno. Si decide a priori quante volte pescare: ad esempio, dalla scatola con le cards più difficili, 1 volta al giorno, mentre da quella con le cards più semplici 1 volta a settimana. Se si indovina la risposta, si può andare avanti, e pescare dalle scatole successive, altrimenti si continua con le cards della stessa scatola. L’obiettivo è quello di non trascurare, nel tempo, i concetti più noti (rischiando di dimenticarli), concentrandosi esclusivamente su quelli in cui si incontrano maggiori difficoltà.

(fonte Wikipedia)

 

Come preparare le flashcards con programmi gratuiti

Le flashcards possono essere facilmente preparate dai docenti, secondo le singole necessità, tramite portali e app specifiche, in modo gratuito. Ecco alcuni esempi:

–         Anki, portale che permette di personalizzare le cards, in termini di quantità e livello di difficoltà

–         Quizlet, applicazione che si presenta come una sorta di libreria di flashcards tra le quali scegliere

–         Kid’s pages, ESL Flashcards, Mr. Printablesiti con serie di cards relative all’insegnamento della lingua inglese

–         Flashcards di Lexiliz, app per la creazione di cards in lingua inglese

Per chi, invece, voglia dilettarsi con la creatività e realizzare delle cards personali, possono essere utilizzati siti quali Adobe Spark e Canva, che presentano delle sezioni dedicate esclusivamente all’elaborazione di flashcards.

 

La gamification nella didattica

Con lo sviluppo della digitalizzazione, l’incontro tra il mondo della didattica e il mondo ludico, sembra aver subito un’accelerazione.

L’aspetto del gioco, in realtà, fa parte già dei metodi introdotti dalla pedagogista e medico, Maria Montessori, nei primi anni del ‘900, ma è negli ultimi tempi che assistiamo alla diversificazione definita “gamification”.

La gamification consiste nell’applicazione delle dinamiche dei videogiochi alla didattica (approfondisci con “I bambini conoscono i videogiochi. E la scuola?”). Le flashcards bene si prestano a questo campo, possono infatti essere mostrate tramite supporti digitali, consentendo all’alunno di gestirle come un videogioco, ad esempio attraverso dei livelli di difficoltà da superare.

I vantaggi di uno studio-gamification sono molteplici: vi è un ridimensionamento della presenza dell’insegnante a favore di un ruolo più attivo dell’alunno, sviluppo di una maggiore autonomia e del learning by doing, sviluppo della capacità relativa alla gestione del tempo e delle risorse, implementazione del lavoro in team e dell’apprendimento peer-to-peer (appreso dai pari).

Gli esempi di videogiochi da utilizzare in classe, possono essere i quiz, (individuali e a gruppi), per stimolare una sana competizione; le sfide corporative, centrate sulla risoluzione di un problema per step (simile al funzionamento di una escape room); e i giochi di ruolo, particolarmente diffusi nell’ambiente universitario negli studi delle scienze sociali/politiche, ma applicabili anche nelle scuole, ad esempio, chiedendo agli alunni di interpretare personaggi della storia.

Imparare con divertimento, appare, dunque, uno degli obiettivi della scuola del futuro.

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Ilenia Valleriani

Ho conseguito con lode la laurea specialistica in Comunicazione d’Impresa, successivamente alla laurea triennale in Scienze della Comunicazione, presso l’Università La Sapienza di Roma. Insegnante nella scuola superiore di secondo grado, dal 2017 ho iniziato l’attività di content writer, in particolare sui temi del marketing e della comunicazione, per seguire la passione che coltivo sin da bambina: la scrittura. Da luglio 2021 collaboro con il blog di Education Marketing Italia.

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