Il neuromarketing è una disciplina che combina neuroscienze e marketing per capire come il cervello umano reagisce agli stimoli pubblicitari e comunicativi, analizzando i meccanismi inconsci che guidano le decisioni.
Il neuromarketing aiuta a rispondere a domande come:
- Perché le persone preferiscono un brand rispetto a un altro?
- Quali elementi di una pubblicità hanno il maggiore impatto emotivo?
- Il packaging di un prodotto stimola il desiderio d’acquisto?
- I consumatori dicono una cosa ma ne sentono un’altra?
Ma perché è così importante? Perché molte delle nostre decisioni di acquisto non sono completamente razionali. Spesso scegliamo un prodotto perché ci trasmette una certa emozione, perché ci fa sentire sicuri, felici, o perché ci ricorda qualcosa. Il neuromarketing cerca di capire questi meccanismi inconsci che guidano le nostre scelte (captati dagli studiosi attraverso strumenti scientifici come, ad esempio, risonanza magnetica, elettroencefalogramma, analisi del battito cardiaco e della sudorazione…).
Il neuromarketing per promuovere una scuola
Quando si parla di ambito scolastico, questa tecnica può essere utilizzata per migliorare la comunicazione con studenti, genitori e insegnanti, rendendo i messaggi più efficaci e coinvolgenti. Nel contesto educativo, promuovere una scuola non significa solo mostrare buoni voti o laboratori moderni: significa attivare emozioni, costruire fiducia e rimanere impressi nella mente delle famiglie.
Il neuromarketing può offrire strumenti preziosi per raggiungere questi obiettivi, andando oltre la comunicazione razionale e intercettando ciò che davvero influenza le decisioni: le emozioni.
Le principali tecniche di neuromarketing scolastico
Quando un genitore sceglie una scuola per il figlio sceglie un percorso formativo, non si tratta solo di razionalità. Si tratta di emozioni, immaginazione, identità. Il neuromarketing aiuta a parlare direttamente a questa parte invisibile ma potentissima del processo decisionale. Applicare le giuste tecniche significa comunicare meglio, distinguersi e, soprattutto, essere ricordati.
Vediamo quali sono le principali tecniche di neuromarketing a cui una scuola può ricorrere per migliorare la propria forza attrattiva.
Storytelling emotivo
Il cervello umano è naturalmente attratto dalle storie, soprattutto se coinvolgenti dal punto di vista emotivo. Le storie con volti veri aumentano l’autenticità, attivano l’empatia e rafforzano la fiducia.
Lo storytelling, soprattutto quando basato sulle emozioni positive (come ad esempio: gratitudine, serenità, divertimento, amore, speranza, ecc.), ha la forza di far sentire bene le persone. Se facciamo riferimento ad un’istituzione scolastica, possiamo sfruttare lo Storytelling Emotivo in:
- Testimonianze di studenti e genitori, raccontate in prima persona
- Video che mostrano una “giornata-tipo” a scuola
- Narrazioni visive che raccontano trasformazioni (ad esempio “come lo studente che nel tempo ha trovato la sua strada”)
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Stimoli visivi ed emotivi nei video promozionali
Anche i video devono attivare emozioni positive, come passione, appartenenza ed entusiasmo, con l’obiettivo di far pensare al genitore o allo studente: “Qui potrei stare bene anch’io”. Gli stimoli visivi (luci, immagini, colori, movimenti), evocano delle risposte istintive, cognitive ed emotive. Per suscitarle si può includere nella propria comunicazione:
- Video della scuola con volti sorridenti (il cervello risponde fortemente alle espressioni felici)
- Video promozionali con musica ispirazionale o familiare
- Scene di interazione positiva tra studenti e insegnanti
Il design comunica molto, anche a livello inconscio. Particolare importanza hanno i colori, nello stimolare determinate sensazioni nella mente umana:
- Colori caldi (arancione, giallo), trasmettono energia e accoglienza
- Blu e verde sono associati a fiducia, tranquillità, equilibrio
È importante inoltre ricordare come i font con un adeguato livello di contrasto con lo sfondo facilitino la lettura e la memorizzazione (rispettando i criteri di accessibilità).
Anche la scuola, sia nell’ambiente fisico (ad esempio con dei particolari presenti durante gli open day), sia nelle foto e nei volantini dovrebbe trasmettere ordine, calore e accoglienza.
Priming emotivo durante gli Open Day
Durante un open day, le prime impressioni sono fondamentali. Usare i principi del neuromarketing dal vivo significa:
- Creare un ambiente sensoriale positivo (ad esempio prestando attenzione ai suoni che i prospect sentono; oppure mostrando uno staff sorridente all’accoglienza; o ancora, calibrando gli odori/profumi che possono sentire durante un tour, come ad esempio il profumo di un pranzo che si sta preparando in mensa)
- Stimolare il “senso di appartenenza” già nella visita (ad esempio consegnando un badge con scritto il nome del prospect).
In conclusione, il neuromarketing rappresenta un’interessante unione tra scienza e pubblicità. Grazie allo studio del cervello e dei comportamenti delle persone, possiamo capire meglio cosa attira davvero l’attenzione dei prospect e quali emozioni influenzano le decisioni di acquisto. Con il giusto equilibrio tra scienza e responsabilità, il neuromarketing può diventare uno strumento utile non solo per convincere, ma anche per migliorare la comunicazione tra scuola e persone, rendendola più empatica e coinvolgente, permettendo così di rafforzare il rapporto con i prospect.