Esseri umani e mondo digitale: intelligenze a confronto

Intelligenza artificiale, machine learning e big data anche nella scuola: si parla di valutazione, ditattica e apprendimento.

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Mai sentito parlare di intelligenza artificiale? Quando e come questo argomento può intrecciarsi con i temi di scuola e educazione?

Come sempre, procediamo con calma e ordine e, quindi, partiamo da qualche definizione.

 

 

Intelligenza Artificiale – in inglese Artificial Intelligence da cui l’acronimo ricorrente AI. Quando si parla di Intelligenza Artificiale si fa riferimento a “sistemi software (“computer”) che comunicano con gli esseri umani o direttamente con altre macchine in linguaggio naturale”. Alcuni esempi? Gli assistenti virtuali virtuali come Siri o Google Now, oppure l’automazione domestica (ovvero i sistemi che gestiscono gli ambienti in termini di temperatura, illuminazione, sonorità) sono applicazioni di AI.

Machine Learning – è quella abilità, caratteristica peculiare e fondamentale della AI, delle macchine/computer di apprendere automaticamente quali azioni compiere a seconda di determinati input senza essere state preventivamente programmate, con un approccio logico che permette l’apprendimento attraverso l’esperienza. Per riuscire a farlo, le macchine si basano su esempi e situazioni simili a quella in cui si trovano a dover risolvere e, applicando metodi matematico-computazionali, migliorano le loro prestazioni in modo “adattivo” mano a mano che gli esempi e quindi i dati forniti aumentano. Più la mole di dati aumenta, più imparano.

Big Data: sono queste grandi moli di dati. Il termine intende in generale non solo i dati usati dai sistemi dall’AI, ma tutti i dati raccolti da sensori e dispositivi elettronici, con o senza la nostra consapevolezza, utilizzati poi in diversi ambiti, con diversi scopi. Parlando di Big Data si anche riferimento implicitamente a tutto il processo di gestione e utilizzo di queste informazioni, alla base della rivoluzione digitale che ha permesso, grazie allo sviluppo delle nuove interazioni tra uomo e macchina, la velocità e la semplicità con cui oggi compiamo molte operazioni.

 

COSA C’ENTRA TUTTO QUESTO CON L’INSEGNAMENTO?

I vantaggi e l’evoluzione dell’apprendimento scolare attraverso la AI si sviluppano verso lo sviluppo di apprendimenti individualizzati e verticalizzati, l’inclusività per gli studenti con bisogni specifici, la garanzia di accesso universale per tutti gli studenti. Per schematizzare, si potrebbero individuare tre categorie di applicazione:

  1. Valutazione: software di Intelligenza Artificiale permettono di snellire di molto il carico del lavoro nel caso in cui un insegnante debba correggere test a scelta multipla o a risposta chiusa. Si stanno studiando anche sistemi che capaci di decifrare la grafia degli studenti per arrivare a valutare le composizioni scritte. Ma non solo: la AI è applicabile anche nella raccolta di feedback da parte di alunni e genitori. I dati raccolti e rielaborati rappresentano uno strumento utile per la rilevazione di punti forti e aree di miglioramento di scuole e istituti.
  2. Didattica: uno dei principali vantaggi dell’apprendimento automatico è la sua capacità di prevedere le prestazioni degli studenti sia come gruppo classe, sia come singoli, identificando preventivamente i punti deboli e modi per migliorarli, fornendo supporto specifico e proponendo test pratici aggiuntivi e personalizzati a seconda degli obiettivi e delle difficoltà personali; l’applicazione dell’AI è particolarmente efficace in contesti in cui si presentino studenti di livello differenti e con bisogni diversi, anche con disturbi specifici dell’apprendimento. Le valutazioni basate sull’intelligenza artificiale forniscono feedback costanti e riportano l’incidenza di un determinato errore che può rilevare una mancanza nella preparazione del materiale del docente o nella preparazione dei test. In questi casi l’AI è in grado di fornire la soluzione al problema, e non soltanto di identificarlo, così da fornire a insegnanti, studenti e genitori uno strumenti in più.
    Un altro possibile utilizzo si ha nel tutoring: un software può aiutare uno studente più fragile a prepararsi per i compiti in classe restituendo in ogni momento la segnalazione degli errori commessi e la soluzione corretta.
  3. Chatbot e apprendimento: un chatbot è un tipo di software progettato per simulare una conversazione con un essere umano e quindi di rispondere a domande su svariati argomenti.  I bot sono utilizzati da ragazzi e adulti per approfondire le proprie conoscenze, ma anche per esercitarsi attraverso numerose attività come il test del QI, il perfezionamento delle lingue straniere, incremento delle proprie conoscenze riguardo a materie umanistiche e scientifiche.

 

QUALI SONO I LIMITI DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE?

I limiti sono tanti: i sistemi di machine learning, ad esempio, usano dati storici, e fanno predizioni plausibili e veritiere ma non sono efficaci ad individuare le cause di un fatto. Questo rende quindi difficile il passaggio dalla predizione all’intervento, ovvero capire come agire. Inoltre, le macchine non posseggono il cosiddetto “senso comune”: noi umani condividiamo informazioni su come funziona il mondo, mentre le macchine non sono ancora in grado di possedere la nostra conoscenza, che è sì generale, ma fondamentale su tutto il mondo. La AI è un’intelligenza che fa fatica a imparare concetti generali che servono come base su cui poi costruire ragionamenti complessi. Per questo la si definisce narrow, verticale: a una partita a scacchi le macchine vincono sempre. Nel mondo reale, invece, c’è tantissima incertezza, non ci sono regole sempre vere, applicazioni univoche e mai contestabili e per questo qui l’AI ha difficoltà.

 

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SOSTITUIRÀ L’INTELLIGENZA DEGLI INSEGNANTI?

Parlando di AI, di robotica o di Machine Learning si avrà sempre più bisogno di esperti di contenuti, di linguaggio e teorie della mente, sia in termini di di linguistica computazionale, si in termini termini di educazione all’uso raffinato della lingua italiana.

Saranno necessari esperti ed educatori con una formazione innovativa che sappiano accompagnare bambini e ragazzi in un apprendimento al passo con i tempi che, utilizzando tutte le potenzialità rese disponibili, accresca il valore dei contenuti trasmessi.
I molti cambiamenti che le tecnologie stanno apportando devono essere compresi e governati e per questo, soprattutto nell’ambito dell’educazione, si richiedono insegnanti in grado di gestire le più aggiornate pratiche educative e padroneggiare questi argomenti con una visione ampia ed elastica.

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Giulia Cattoni

Faccio quello che faccio da sempre: scrivo. Uso la scrittura per dare forma a pensieri e idee. Da piccola consumavo pagine e pagine per descrivere le mie avventure quotidiane sul diario, oggi uso il linguaggio per creare testi efficaci, contenuti digitali, e organizzarne la gestione. Mi piace trovare le parole giuste, mettere ordine ai testi e renderli chiari, e creare contenuti accessibili, piacevoli e utili. Faccio parte del team di Education Marketing Italia dal 2016: ho iniziato come autrice del blog e negli anni ho ampliato i miei ruoli. Oltre alla produzione e gestione dei nostri contenuti, affianco i miei colleghi nella gestione degli open day e nelle attività di design thinking. Dal 2023 mi occupo in prima linea della cura del nostro brand: dalle mie mani passano piani editoriali, articoli, post, newsletter, webinar e la strategia che li tiene insieme. Mi sono laureata in Comunicazione con una tesi sull'uso della lingua per l'infanzia, ho frequentato corsi sulla didattica emozionale e sulla robotica educativa. Sono stata istruttrice di pallavolo nel settore giovanile comasco.

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