Senza dubbio la matematica risulta tra le materie più ostiche e meno simpatiche per gli alunni. Parliamo di una disciplina astratta, con teorie non visualizzabili, che spesso per un insegnante è difficoltosa da far apprendere. Come sosteneva Galileo, “l’universo è scritto in lingua matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi e altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola”.
Avvicinare gli studenti allo studio della matematica è necessario se consideriamo che l’Italia si trova al penultimo posto in Europa per iscrizioni alle facoltà universitarie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria, matematica): secondo gli ultimi dati della piattaforma Human, solo il 29% dei diplomati italiani decide di iscriversi ad una facoltà universitaria scientifica.
Secondo il Rapporto OCSE, il 24% degli studenti italiani è definito low performer, cioè non raggiunge le competenze matematiche di base, cosa che potrebbe comportare difficoltà nella futura carriera lavorativa.
Come avvicinare alla matematica
La routine nell’insegnamento di certo non aiuta, per questo il docente deve ingegnarsi nell’individuare delle tecniche creative che possano dar spazio alla fantasia dello studente, così da attirarlo verso i numeri. Considerare, dunque, non solo l’aspetto scientifico della materia, ma tenere presente che possiamo lavorare con le operazioni matematiche dando sfogo all’originalità e al proprio estro.
Seguendo delle attività alternative, il docente può rispettare i diversi tempi di apprendimento, senza obbligare esclusivamente al mero calcolo, aiutando in tal modo soprattutto gli alunni con difficoltà di discalculia.
Innanzitutto, è importante capire la matematica, non si tratta solo di comprendere un calcolo ma cosa c’è scritto, cosa è richiesto. Anche per questa disciplina, realizzare dei riassunti, delle parafrasi e delle comprensioni del testo, è quindi necessario, anche se spesso sottovalutato.
Altrettanto necessario, è, di conseguenza, la parte orale: è sbagliato pensare che imparare la matematica significhi esclusivamente fare degli esercizi scritti. Descrivere le teorie e i calcoli da effettuare aiuta a comprendere meglio ciò che si sta facendo.
Anche l’aspetto pratico non va dimenticato: realizzare, ad esempio, dei modellini delle figure geometriche con dei cartoncini o disegnare grafici e disegni geometrici, aiuta a visualizzare i concetti matematici.
Stimolare alla cooperazione spinge a risolvere in collaborazione i problemi confrontandosi e ragionando insieme, anche sugli aspetti che, affrontati individualmente, risultano più complessi.
Applichiamo il metodo Singapore
Negli anni ’80 i pedagogisti di Singapore iniziarono ad applicare un nuovo metodo di insegnamento della matematica, ora diffuso a livello internazionale. Il metodo si focalizza sull’assunto che la matematica non vada memorizzata meccanicamente ma debba essere considerata una competenza. Gli alunni devono riflettere sul proprio ragionamento e sulle strategie utilizzate, attraverso quattro fasi principali:
- Componente semantica (o verbalizzazione), ossia sviluppare la componente semantica del numero. Ad esempio, chiedere “cos’è il numero 6?”, la risposta potrebbe essere “la metà di 12”, oppure “6 sono i lati dell’esagono” e così via;
- Approccio concreto, che consiste nel realizzare delle esperienze attraverso oggetti per apprendere i concetti matematici, ad esempio modellini di figure geometriche;
- Approccio grafico (o visualizzazione), rappresentare la matematica attraverso grafici e diagrammi;
- Approccio astratto/mentale, che consiste nel trasformare i simboli in concetti, dall’immagine alla rappresentazione astratta.
I risultati del metodo sono confermati dai test TIMSS (Trends in International Mathematics and Science Study) e PISA (Programme for International Student Assessment), due indagini internazionali che valutano le competenze degli studenti.
Il modello rielabora la teoria dell’apprendimento dello psicologo Bruner negli anni ’60, secondo la quale l’apprendimento si realizza attraverso lo sviluppo di tre rappresentazioni per favorire il problem solving:
- Rappresentazione operativa, che concerne la manipolazione degli oggetti;
- Rappresentazione iconica, ossia la creazione di disegni e immagini;
- Rappresentazione simbolica, attraverso codici convenzionali (come i numeri).
Fare matematica giocando
Divertirsi con dei giochi da tavolo, come scacchi, battaglia navale, domino, forza quattro, aiuta a stimolare il ragionamento matematico, in quanto sono giochi che necessitano di un ragionamento razionale, alla base della comprensione matematica.
Inoltre, si possono organizzare dei giochi in classe, per rendere partecipativi gli alunni:
- Gioco delle scatole, basato sulla creazione di set di scatole e divisione in squadre della classe. Gli alunni dovranno scegliere tra dei cartoncini sui quali saranno riportate le cifre 1/10/100/1000. Le squadre dovranno rispondere ai quesiti inserendo i cartoncini giusti nelle scatole: ad esempio, “come è composto il numero 126?”, la risposta sarà 1 cartoncino da 100, 2 cartoncini da 10, 6 cartoncini da 1;
- Gioco del supermercato, per giocare con i prezzi utilizzando le quattro operazioni matematiche di base;
- Costruzione con blocchi di legno, per costruire strutture seguendo delle specifiche istruzioni matematiche;
- Pesca matematica, per giocare a “pescare”, con una canna da pesca magnetica, la giusta risposta ad un quesito matematico, tra una gamma di opzioni;
- Gara matematica con timer, il più tradizionale dei giochi, riguarda una gara di “botta/risposta” con timer tra gli studenti, singolarmente o suddivisi per squadre;
- Memory matematico, giocare al classico gioco del memory sostituendo ai disegni le coppie di operazioni o le figure geometriche, o una carta con un’operazione matematica e l’altra con il risultato, con l’obiettivo di stimolare la memoria visiva e il calcolo matematico;
- Caccia al tesoro, realizzata attraverso degli indizi matematici che spingano gli studenti a risolvere quesiti.
Il gioco può essere realizzato anche online, attraverso siti specifici, quali, ad esempio: Gioco.it, Youmath, MaestraMarta.
La matematica può essere divertente! Con pochi accorgimenti in aula, è possibile stimolare gli alunni a vedere i numeri con simpatia, ad esorcizzare l’avversione che spesso si ha verso tale materia, attraverso un apprendimento spontaneo e non noioso.