Insegnare le lingue straniere nella scuola del futuro

L’Italia è uno degli ultimi paesi europei nella conoscenza della lingua inglese. Vediamo come migliorare l’insegnamento rendendolo più interessante per i giovanissimi

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La lingua inglese rimane la lingua dominante nel panorama internazionale, la cui conoscenza è necessaria per superare le barriere culturali in un mondo multiculturalista, come quello in cui viviamo oggi. Fondamentale nell’attuale mercato del lavoro, e ancor di più lo sarà in quello di domani: l’inglese non è più definibile un plus ma una skill data per scontata.

Una ricerca condotta da Trajectory per il British Council in sette paesi europei (Italia, Francia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna), dimostra che l’inglese rimarrà la lingua ponte perché più facile da imparare rispetto ad altre. “Oggi l’inglese è la lingua franca, è così. Bisogna parlare inglese per muoversi nella globalizzazione”, spiega l’ex Primo Ministro francese Edouard Philippe, in occasione del Marocco World News del 2018.

Steven Sprague, presidente della British Chamber of Commerce for Italy, sottolinea che “ciò che una volta fu un’esigenza, oggi è un’opportunità: l’inglese non è solo la lingua degli affari, ma il ponte che collega culture e mercati globali. In un mondo sempre più interconnesso, padroneggiare l’inglese non è solo un vantaggio competitivo, ma una necessità per il successo nel commercio internazionale”.

 

L’inglese nelle scuole italiane

La scuola italiana, probabilmente, proviene da decenni di didattica che ha privilegiato lo studio della grammatica rispetto alla comunicazione. Una forma di insegnamento spesso giudicata sorpassata dagli allievi stessi.

Secondo i risultati di una ricerca condotta dalla casa editrice Pearson da Bps Insight, evidenzia che solo il 55% degli italiani intervistati ritiene di aver raggiunto un buon livello di inglese attraverso l’apprendimento scolastico, nonostante il 91% ammetta di considerare la lingua inglese fondamentale nella vita.

Secondo Letizia Cinganotto, PhD Università per Stranieri di Perugia, “la vera rivoluzione avviene quando nella percezione degli studenti e delle studentesse la lingua inglese da disciplina di studio si trasforma in uno strumento per comunicare, viaggiare, lavorare e vivere”.

Le Nuove Indicazioni 2025 orientano l’insegnamento della lingua inglese

Le Nuove Indicazioni del Ministero dell’Istruzione e del Merito, introducono aggiornamenti riguardanti i contenuti, le metodologie didattiche e gli obiettivi di apprendimento, relativamente ad ogni disciplina insegnata nella scuola italiana. Al momento sono state pubblicate le indicazioni riguardanti la scuola elementare e la scuola media, in arrivo, a breve, anche quelle che concernono la scuola superiore.

“Studiare l’inglese oggi significa comunicare con il mondo”, si legge nel documento, dove l’inglese è riconosciuta come la lingua che consente di rispondere ad esigenze comunicative di natura pratica, ma permette anche di conoscere la letteratura, il cinema, il teatro e la musica. Considerata, inoltre, strumento privilegiato nella diffusione accademica, risulta essere la chiave di accesso all’informazione scientifica.

Il documento specifica la necessità di integrare l’apprendimento della lingua inglese con altri ambiti, ad esempio i temi legati alla sostenibilità. A tal riguardo, si propone di seguire il framework Greencomp, il quadro europeo delle competenze in materia di sostenibilità, che definisce le competenze chiave per promuovere la sostenibilità nei contesti educativi. Tra queste, troviamo: la capacità di incorporare i valori della sostenibilità, immaginare futuri sostenibili e la capacità di agire a favore della sostenibilità.

 

Insegnare inglese con le tecnologie digitali

Una sezione specifica delle Indicazioni Nazionali riguarda l’utilizzo delle tecnologie nell’insegnamento della lingua inglese. Il quadro europeo Digcomp specifica, infatti, le competenze digitali necessarie, da sviluppare anche attraverso la lingua inglese.

In particolare, si specifica che le tecnologie arricchiscono l’insegnamento della lingua inglese, rendendolo più interattivo, coinvolgente e personalizzato.

Le tecnologie digitali possono essere utili per visualizzare il vocabolario online, per partecipare a giochi interattivi, quiz, o anche permettere lo sviluppo della creatività attraverso la creazione di fumetti e videoclip. Ulteriore vantaggio delle tecnologie è anche di favorire l’inclusione di studenti con bisogni educativi speciali.

L’intelligenza artificiale sostituirà il docente di inglese?

L’intelligenza artificiale si sta facendo largamente strada nei vari settori della vita, e come è ovvio, anche nel settore educativo, dove è particolarmente importante valutare pro e contro.

L’AI permette di creare percorsi didattici personalizzati attraverso l’analisi dei dati dell’apprendimento di ogni singolo studente, fornendo dei feedback per adattare ad esso i contenuti. La presenza della realtà virtuale e aumentata consente di “trasportarsi”  in situazioni concrete, fornendo un forte input per lo sviluppo dell’aspetto orale della lingua stessa.

Come in ogni altro campo, però, anche in quello scolastico ci si pone la consueta domanda: l’intelligenza artificiale potrà sostituire il docente?

Il 50,9% degli insegnanti intervistati nel corso della ricerca “The future of english: global prospective” (sopra citata), pensa che la figura del docente non sarà sostituita dall’AI. Mina Patel, responsabile del programma, spiega che “la tecnologia non sta cambiando ciò che facciamo, ma come lo facciamo. L’AI non sostituirà gli insegnanti perché i giovani che apprendono le lingue in modo informale sono anche quelli che affermano di aver bisogno di insegnanti che li guidino. Ciò significa che il ruolo dell’insegnante resta fondamentale e che abbiamo ancora bisogno di supporto e della struttura che i sistemi educativi possono fornire”.

Metodi alternativi per insegnare la lingua inglese con le tecnologie digitali

Nonostante l’uso degli smartphone a scuola sia demonizzato (è degli ultimi giorni la comunicazione del ministero che ne vieta l’utilizzo in aula per il prossimo anno scolastico), in realtà esso può risultare utile nell’apprendimento delle lingue. Lo smartphone è l’oggetto simbolo dell’attuale generazione di studenti, che se utilizzato nel giusto modo può rendere interessante lo studio della lingua. Ad esempio, per registrarsi mentre si parla e riascoltare poi la propria pronuncia o per guardare video sulle varie piattaforme social.

Proprio tenendo presenti le funzionalità dello smartphone, la scuola inglese Kaplan ha elaborato il metodo K+, che consiste nell’utilizzare delle lavagne interattive in classe e varie piattaforme online a cui gli studenti possono accedere proprio tramite il proprio cellulare.

Anche i social media sono un espediente interessante per coinvolgere la generazione Z o, ormai, potremmo già parlare della generazione Alpha. L’insegnante può, infatti, creare un gruppo social per comunicare e scambiare spunti in lingua inglese.

Altra alternativa da sfruttare attraverso le tecnologie, sono i mondi virtuali: creare un avatar e “vivere” in contesti di vita dove praticare la lingua, come, ad esempio, trasportarsi in un mercato di Londra, consente di calarsi in situazioni tipo per sviluppare la comunicazione in lingua inglese.

 

Tecniche di insegnamento della lingua inglese

In classe, il docente può escogitare diversi metodi per avvicinare lo studente alla lingua:

  • Attuare delle tecniche di sensibilizzazione per aiutare a sviluppare consapevolezza circa la materia, ad esempio attraverso giochi di parole e canzoni;
  • Utilizzare dei procedimenti ludici per sviluppare l’apprendimento attraverso la cooperazione, come giochi di ruolo, giochi da tavolo, attività multisensoriali, flashcards per aiutare ad arricchire il vocabolario personale, cruciverba, acrostici, rime…;
  • Individuare delle tecniche di comunicazione orale ricorrendo a delle scene recitate, o ancora, un lavoro di gruppo su un argomento da esporre successivamente alla classe, o esercizi di ascolto e risposta.

Stimolare i ragazzi ad uno studio più approfondito dell’inglese è fondamentale, anche in considerazione del fatto che l’Italia deve colmare un gap linguistico rispetto agli altri paesi europei, come dimostra una ricerca condotta dalla società di formazione linguistica EF. Individuare delle tecniche affini alle nuove generazioni potrebbe rappresentare la via per invogliarle a migliorare la lingua inglese e colmare il ritardo italiano in materia.

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Ilenia Valleriani

Ho conseguito con lode la laurea specialistica in Comunicazione d’Impresa, successivamente alla laurea triennale in Scienze della Comunicazione, presso l’Università La Sapienza di Roma.

Insegnante nella scuola superiore di secondo grado, dal 2017 ho iniziato l’attività di content writer, in particolare sui temi del marketing e della comunicazione, per seguire la passione che coltivo sin da bambina: la scrittura.

Da luglio 2021 collaboro con il blog di Education Marketing Italia.

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