Ambasciatori di valore: come ex studenti e aziende rendono gli open day più credibili ed efficaci

In un open day, gli ambassador parlano di esperienze reali, di obiettivi raggiunti, di opportunità concrete. Trasformano l’Open Day da semplice presentazione a storia condivisa.

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Quando pensiamo a un Open Day, ci vengono subito in mente dirigenti scolastici e docenti che presentano l’offerta formativa. Ma siamo sicuri che basti?

Oggi, più che mai, le famiglie e gli studenti cercano storie vere, testimonianze autentiche, che vadano oltre i numeri e le slide. Vogliono capire se, scegliendo la vostra scuola, troveranno davvero un ambiente accogliente, stimolante e capace di preparare al futuro.

Ed è qui che entrano in gioco due risorse spesso sottovalutate: gli alumni (ex studenti) e, in casi specifici come gli ITS, le aziende partner. Il loro contributo può trasformare un Open Day in un’occasione capace di mostrare in modo tangibile il valore del percorso di studi e le opportunità concrete che la scuola offre ai propri studenti.

 

In questo articolo ci riferiremo a queste due risorse anche utilizzando un termine molto usato nel marketing: ambassador, o ambasciatore intendendo una persona che rappresenta una scuola, un’azienda o un marchio e ne parla in modo positivo per farlo conoscere ad altre persone. Può essere uno studente, un insegnante, un ex alunno o anche un influencer: ciò che conta è che creda davvero in ciò che rappresenta e lo racconti con entusiasmo e sincerità.

Nel nostro caso, l’ambassador fa da ponte tra la scuola e i prospect, aiutando a creare fiducia.

 

Coinvolgere nel vostro Open Day ex studenti, ovvero qualcuno che ha già vissuto lo stesso percorso che i prospect si stanno immaginando di fare, è una leva molto potente. E lo è in tutti i tipi di scuola: scuola dell’infanzia, primaria, secondaria, o realtà post diploma.

Sono loro infatti gli ambasciatori più credibili: chi ha già vissuto la scuola e chi oggi collabora con essa porta una testimonianza diretta, reale, difficile da contestare.

 

Il valore delle testimonianze

Quando a parlare della scuola non sono i docenti o la direzione, ma gli ex studenti, il messaggio acquista subito una forza diversa: chi ascolta percepisce che non si tratta di una presentazione istituzionale, ma di un racconto autentico di un’esperienza vissuta in prima persona.

Le testimonianze degli alumni hanno un vantaggio enorme: aiutano chi sta scegliendo un percorso a proiettarsi nel futuro, immaginando sé stessi tra qualche anno.

Come scegliere gli alumni da coinvolgere? A seconda dei percorsi è opportuno dare dei ragionamenti diversi:

  • Scuole 0-6 e 6-13 → qui i genitori degli ex alunni sono gli ambasciatori ideali: raccontano la loro esperienza con la scuola, la cura educativa ricevuta, la continuità offerta ai bambini.
  • Scuole secondarie di secondo grado → in questo caso i “perfetti ambassador” possono essere degli ex studenti che ora frequentano l’università, o lavorano, e testimoniano la qualità della preparazione e delle competenze sviluppate.
  • Realtà post diploma → qui si tratta di scegliere degli alumni che sono già inseriti professionalmente, così che possano rafforzare la credibilità del percorso formativo, mostrando il legame diretto con il mondo del lavoro.

In alcuni casi, come ad esempio per gli ITS o le realtà post diploma, possono ricoprire un ruolo strategico anche le realtà aziendali con le quali le scuole hanno stretto delle collaborazioni (ad esempio per i tirocini).

Se infatti gli ex studenti rappresentano la voce del “passato” che testimonia l’efficacia della scuola, le aziende partner portano dentro l’Open Day la prospettiva del “futuro”. Sono loro a mostrare concretamente dove può portare un percorso di studi e a dare risposte a una delle domande più ricorrenti nelle famiglie: “E dopo cosa succede?”.

 

Chiaramente questa opportunità ha senso a partire dalle scuole secondarie di secondo grado. Le scuole superiori che hanno già una spiccata vocazione ad uno sbocco professionale ad esempio possono trarre beneficio dall’avere delle aziende che raccontano esperienze di stage e percorsi di PCTO, mostrando come la scuola prepari concretamente al lavoro.

Dal punto di vista invece delle realtà post diploma, questa opportunità diventa ancora più strategica: le aziende partner diventano veri e propri “garanti” agli occhi dei prospect. Un responsabile delle risorse umane di un’azienda che racconta di aver assunto degli studenti provenienti dalla vostra scuola è una prova di placement molto più forte di qualsiasi brochure.

 

Come organizzare la partecipazione di alumni e aziende

Coinvolgere ex studenti e partner esterni richiede pianificazione. Non basta invitarli all’ultimo momento: serve un lavoro di selezione e di preparazione. Nel prossimo paragrafo condividiamo alcuni suggerimenti pratici per farlo al meglio.

Fare scouting e selezionare gli ambassador

  • Alumni: scegli profili diversi, non solo eccellenze ma anche percorsi “normali”, che risultano più vicini e credibili.
  • Aziende: privilegia realtà coerenti con i valori della scuola e già legate a progetti di collaborazione.

Preparare le testimonianze

Fornisci alle persone che racconteranno la loro esperienza linee guida semplici: pochi messaggi chiave, tono autentico, niente discorsi troppo istituzionali.

Aiutali a raccontare esperienze ed episodi concreti, che restano impressi più dei dati astratti.

Come inserirli nell’open day

Se restiamo nel campo dell’open day “classico”, sicuramente privilegia brevi interventi dal vivo (10 minuti) e la possibilità per i partecipanti di approfondire la loro conoscenza magari a margine dell’open day (ricorda agli alumni di non scappare dopo il loro speech: chiedi loro di rendersi disponibili anche per rispondere alle domande della parte finale!).

In alcuni format di open day si possono predisporre delle tavole rotonde, così che gli ambassador possano rispondere a domande fatte in modalità Q&A.

Ne esistono anche di particolari, che ho visto personalmente organizzare da alcune università, che contemplano dei corner dedicati per gli incontri diretti: anche questa può essere una buona idea, ma dipende molto da come è impostato il setting dell’open day, dagli spazi e dalla durata dell’evento (più o meno strutturato).

Evitate le video testimonianza da proiettare: al massimo potete utilizzarle sui siti, come materiale da integrare nella comunicazione online o in canali prettamente digitali, come i social network. All’open day il plus è la presenza fisica. Sfruttatela.

 

I benefici concreti per la scuola

Integrare alumni e, quando possibile, aziende partner richiede un impegno in più rispetto all’organizzazione abituale di un Open Day. Non è qualcosa che si possa mettere in piedi dall’oggi al domani, ma può fare davvero la differenza: porta vantaggi concreti e strategici, che si riflettono direttamente sulla qualità e sull’efficacia dell’evento, tra cui:

  • Credibilità: testimonianze esterne rendono più forte e autentico il messaggio della scuola.
  • Community: gli alumni restano legati alla scuola, creando un network utile anche in futuro.
  • Rassicurazione: i genitori trovano risposte concrete sul “dopo” scuola.
  • Competitività: alumni e aziende rafforzano il posizionamento della scuola rispetto ai competitor.
  • Coinvolgimento: più voci e più storie rendono l’evento dinamico, evitando la monotonia delle presentazioni frontali.

 

Da dove partire?

Un Open Day è di certo l’occasione per mostrare aule, laboratori e programmi didattici. Ma raggiunge il suo massimo potenziale quando la scuola riesce a trasmettere fiducia e a far intravedere il percorso che attende i futuri studenti.

Gli ambassador sono i migliori alleati in questo compito: le loro voci parlano di esperienze reali, di obiettivi raggiunti, di opportunità concrete. Trasformano l’Open Day da semplice presentazione a storia condivisa, che lega passato, presente e futuro della scuola.

Fate così, iniziate con qualcosa di semplice: invitate un ex alunno o un partner locale a dare la sua testimonianza, magari con un breve intervento (mi raccomando: preparatelo insieme). Vedrete che l’impatto sarà immediato. Poi, negli anni, potrete costruire un vero e proprio programma alumni e un network di aziende che non solo arricchiranno l’Open Day, ma diventeranno parte integrante della comunità scolastica.

La scuola non è fatta solo di materie e programmi, ma soprattutto delle persone che ne fanno parte e che, grazie ad essa, hanno costruito il proprio futuro.

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