LinkedIn e X per la scuola: quando (e perché) ha senso esserci

LinkedIn e X per le scuole: scopri quando usarli, con quali contenuti e come evitare gli errori più comuni nella comunicazione istituzionale.

5/5 - (1 vote)

Dopo aver esplorato le potenzialità di Facebook e Instagram, e aver approfondito il ruolo sempre più centrale dei video su TikTok e YouTube, ci concentriamo in questo terzo capitolo della nostra rubrica sui social media scolastici su due canali spesso considerati “di nicchia”: LinkedIn e X (il social precedentemente noto come Twitter).

Non tutte le scuole e realtà formative dovrebbero usarli, ma in determinati contesti possono diventare veri alleati per la reputazione, la rete e la promozione dell’offerta formativa.

LinkedIn e X: servono davvero alla tua scuola?

Prima ancora di aprire un profilo o creare un piano editoriale, è utile porsi alcune domande. Questo passaggio è fondamentale per capire se vale la pena presidiare queste piattaforme o se si rischia solo di disperdere energie.

  • La tua scuola ha un’identità forte nel mondo della formazione superiore, accademica o professionale?
  • Ti rivolgi anche a un target adulto, come genitori di studenti universitari, docenti, aziende partner, ex alunni, enti pubblici?
  • Vuoi migliorare il posizionamento istituzionale o il tuo ruolo nella filiera educativa e produttiva?
  • Hai eventi, progetti o collaborazioni che meritano di essere raccontati con tono professionale?
  • Hai qualcuno (interno o esterno) che possa occuparsi della creazione di contenuti pensati per un pubblico più professionale?

Se almeno due o tre di queste risposte sono sì, allora LinkedIn e/o X potrebbero rappresentare uno spazio utile da abitare, anche con una frequenza di pubblicazione meno intensa rispetto ad altri canali.

 

LinkedIn: il social professionale per eccellenza

LinkedIn è il luogo dove si coltivano relazioni professionali e si costruisce autorevolezza. È ideale per scuole secondarie di secondo grado, istituti tecnici e professionali, ITS Academy, enti di formazione post diploma e università. Il tono è più formale, ma questo non vuol dire freddo. La scuola, infatti, può raccontarsi con profondità, valorizzando persone, progetti e visione educativa.

Idee di contenuti per LinkedIn

  • Aggiornamenti istituzionali. Comunicare novità come l’attivazione di nuovi corsi, certificazioni ottenute, premi o traguardi raggiunti.
  • Interviste a docenti, dirigenti o alumni. Umanizzano la scuola, danno voce ai protagonisti. Ideali in formato video o con una foto e una citazione.
  • Collaborazioni con aziende o università. Testimoniare relazioni solide con il territorio o il mondo produttivo rafforza la credibilità.
  • Racconti dal dietro le quinte. Mostrare cosa accade in aula o in laboratorio crea coinvolgimento e fiducia, anche nel mondo del lavoro.
  • Approfondimenti su temi educativi. Articoli o brevi post con un punto di vista educativo su temi attuali: PCTO, educazione civica, nuove tecnologie, AI.
  • Presentazione dello staff scolastico. Brevi bio del corpo docente, con focus su competenze, passioni e attività svolte.
  • Offerte di lavoro o call for application. Per borse di studio, tirocini, posizioni aperte o bandi Erasmus, LinkedIn è il canale ideale.

Tre errori da evitare su LinkedIn

Quando una scuola decide di comunicare su LinkedIn, deve tenere conto del contesto: si tratta di un ambiente professionale, in cui il tono, i contenuti e l’approccio devono essere coerenti con il pubblico che si vuole raggiungere. Non basta “esserci”, bisogna comunicare in modo strategico e credibile, evitando scelte che potrebbero danneggiare l’immagine dell’istituto o far percepire il profilo come trascurato o fuori contesto. Ecco alcuni errori frequenti da evitare:

  1. Essere troppo promozionali: LinkedIn non è una bacheca pubblicitaria, ma un luogo di dialogo e valore.
  2. Dimenticare l’autenticità: un tono eccessivamente istituzionale rischia di risultare distante.
  3. Non interagire con altri contenuti: seguire, commentare e ricondividere post di altri enti o scuole è parte integrante della presenza su LinkedIn.

 

X (Twitter): quando funziona per una scuola

X è più rapido, snello e immediato. È la piattaforma perfetta per chi vuole partecipare a conversazioni in tempo reale, rilanciare notizie, contribuire a eventi live o giornate tematiche. È particolarmente utile per università, accademie e centri di ricerca, ma può essere usato anche da istituti scolastici attivi su temi culturali, sociali o educativi.

Idee di contenuti per X / Twitter

  • Commenti su notizie di attualità scolastica. Condividere opinioni su notizie o decisioni politiche con un punto di vista educativo.
  • Quote o rilanci di articoli e studi. Link utili con una breve opinione per invitare alla lettura e al confronto.
  • Copertura live di eventi. Durante open day o conferenze, raccontare in diretta cosa succede rende la scuola più accessibile.
  • Campagne valoriali o giornate internazionali. Raccontare il contributo della scuola in giornate tematiche (ambiente, diritti, educazione).
  • Dialogo con esperti, enti o altri docenti. Seguire e interagire con chi parla di scuola e formazione rafforza la propria rete.
  • Sondaggi o domande alla community. Coinvolgere i follower con domande leggere o stimolanti, anche per raccogliere spunti.

 

Un approccio strategico ai social media

Nessuno dice che dovete postare ogni giorno su LinkedIn o X. L’importante è farlo quando avete qualcosa da dire, in modo coerente con i vostri obiettivi di comunicazione. Anche solo uno o due contenuti al mese possono fare la differenza, se sono pensati per il giusto pubblico e inseriti in una strategia di comunicazione più ampia (magari affiancati da campagne di digital advertising?)

L’importante è che ogni contenuto contribuisca a costruire la reputazione e l’identità pubblica della scuola, parlando a stakeholder specifici (genitori, aziende, docenti, istituzioni, studenti adulti). È il tipo di messaggio che conta, non la frequenza.

Con questo articolo chiudiamo la nostra rubrica sui social media per la scuola, con cui speriamo di avervi dato un’ampia panoramica su come usarli al meglio (o come non usarli!). L’ideale sarebbe avere una persona interna alla scuola formata nello specifico sull’argomento – ma lo sappiamo, è raro che sia così. Se avete domande o se possiamo supportarvi in qualche modo, scriveteci!

Non perderti le ultime novità dal mondo Education!

Iscriviti alla nostra newsletter

Valeria Alinei

Professionista nel campo del Marketing e della Comunicazione. Grazie ad un background accademico internazionale, ha svolto ricerche in merito all’applicazione del marketing al settore dell’istruzione, a partire dal lavoro di Tesi magistrale dal titolo “Higher Education Marketing a supporto dell’internazionalizzazione delle Università”, che le è valso una Menzione Speciale da parte dell’AICUN - Associazione Italiana Comunicatori d’Università.

Ha collaborato con l’Ufficio Marketing dell’Università Cattolica di Milano ed è - dal 2016 - una firma stabile del blog di Education Marketing Italia.

Nel dicembre 2019 ha pubblicato con la McGraw-Hill il suo primo libro dal titolo "Education marketing. Strategie e strumenti per comunicare il valore nel mondo dell'istruzione".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Host Consulting srl - Via F.lli Recchi, 7 22100 Como - P.IVA 01434150197 | © 2025 | Privacy Policy - Cookies Policy
expand_less