Come fare un periodo scolastico all’estero

Trascorrere un soggiorno di studio all’estero durante il periodo della scuola superiore è una grande opportunità di crescita per i ragazzi.

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La voglia di viaggiare conquista la Gen Z sempre prima: già durante il periodo scolastico molti studenti sono pronti per vivere un’esperienza lontano da casa. Secondo i dati forniti dal Laboratorio Adolescenza, nel 2020 il 50,5% degli adolescenti intervistati dichiarava di voler frequentare un periodo scolastico all’estero. Nel 2021, probabilmente complice la pandemia e il tempo trascorso in casa, la percentuale è salita al 56,1%.

Per gli studenti, che già dall’età delle scuole superiori sognano di viaggiare e hanno voglia di cimentarsi in un’esperienza alternativa, la normativa scolastica italiana sostiene la possibilità di trascorrere fino ad un anno all’estero. L’opportunità, riconosciuta dal MIUR e regolamentato dall’art. 192 Decreto Legge 297/94 del Testo Unico della Scuola, aggiornato con Nota n.843 del 2013 del Ministero dell’Istruzione, facilita le scuole “nell’organizzazione di attività finalizzate a sostenere sia gli studenti italiani partecipanti a soggiorni di studio e formazione all’estero sia gli studenti stranieri ospiti dell’istituto”.

Gli studenti, regolarmente iscritti presso un istituto superiore di secondo grado, di età compresa tra 15 e 18 anni, che frequentano la classe terza o quarta, possono contemporaneamente iscriversi per un periodo presso un istituto straniero. Si può optare per diverse soluzioni, scegliendo di frequentare un intero anno scolastico fuori dal Paese, oppure optare per un semestre o un trimestre.

La scuola inserisce il programma di mobilità studentesca nel PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa), prevedendo la stesura di un “contratto formativo”, predisposto dal Consiglio di classe e sottoscritto dal dirigente scolastico, dalla famiglia e dallo studente stesso. La valutazione, al termine dell’anno scolastico in trasferta, spetta al consiglio di classe, sulla base della documentazione prodotta dall’istituto straniero.

 

L’anno all’estero con Intercultura

Esistono diverse realtà che permettono agli studenti di poter effettuare un anno all’estero, la maggior parte sono agenzie di viaggio specializzate in soggiorni studio di vario tipo. Oltre alle agenzie di viaggio esiste una Organizzazione di Volontariato, Intercultura, che si occupa di realizzare un percorso educativo tramite scambi scolastici internazionali, promuovendo il dialogo fra culture, senza fini di lucro.

Intercultura ODV è un’associazione di volontariato senza scopo di lucro fondata nel 1955. È presente in 158 città italiane e in oltre 60 Paesi di tutti i continenti. L’Associazione organizza e finanzia attraverso borse di studio programmi di mobilità scolastica internazionale, laboratori per le classi e corsi di formazione per docenti e dirigenti scolastici, che coinvolgono ogni anno migliaia di studenti, famiglie, scuole e volontari di tutto il mondo.

Attiva in Italia dal 1955, in più di 60 anni di attività, grazie ad una rete di 5500 volontari (più di 200 mila nel mondo), ha permesso di partecipare allo scambio culturale più di 48 mila studenti italiani, coinvolgendo circa 2000 scuole.

Dal 2007 l’attività di Intercultura è coadiuvata dalla Fondazione Intercultura, “Oggi tutti in Europa parlano di educazione interculturale, di scambi internazionali, di creare una mentalità da cittadini europei; quello che era un problema nostro, una preoccupazione nostra, è diventata una preoccupazione generale della società e la Fondazione opera proprio con lo scopo di contribuire a una cultura del dialogo e dello scambio interculturale tra i giovani e di sviluppare ricerche, programmi e strutture che aiutino le nuove generazioni ad aprirsi al mondo ed a vivere da cittadini consapevoli e preparati in una società multiculturale”, ha sottolineato il Segretario Generale Roberto Ruffino.

L’obiettivo di Intercultura è quello di creare un’opportunità di crescita per gli studenti, permettendogli di immergersi in una diversa cultura, oltre che di imparare una lingua straniera. Attraverso il progetto educativo promuove una società tollerante ed inclusiva, grazie allo sviluppo di quelle competenze idonee a comprendere la realtà e a diventare cittadini del mondo, nel rispetto degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Sono diversi i nomi noti del panorama italiano che nel tempo hanno partecipato al progetto, tra i quali Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti.

 

Come accedere al programma di scambio

Per partecipare è necessario iscriversi (in modo non vincolante) al concorso entro il 10 novembre.

Successivamente all’iscrizione sarà possibile sostenere una prova d’idoneità online con test a risposta multipla, per cui non è prevista una specifica preparazione.

Nella seconda fase, tra metà novembre e metà dicembre, un volontario contatterà il candidato per un colloquio e per fissare un appuntamento presso l’abitazione dello studente. In questa fase sarà possibile consegnare il modulo online di partecipazione ed effettuare la scelta delle destinazioni (suddivise nei 5 continenti). Il candidato potrà, eventualmente, richiedere delle borse di studio. Le richieste di finanziamento, parziali o totali, sono soddisfatte tramite i fondi offerti da Intercultura, oppure tramite collaborazione con partner esterni, o ancora partecipando al Programma Itaca promosso dall’INPS.

Nella terza fase, la candidatura verrà inviata alla Commissione Nazionale Intercultura per essere valutata ed eventualmente accettata.

 

Un’esperienza certificata

Effettuare il periodo di studi fuori dall’Italia con Intercultura, consente di essere regolarmente ammessi alla classe successiva, come previsto dalla Nota 834/2013 del MIUR.

La modalità di reinserimento andrà concordata con il proprio consiglio di classe, ma, in generale, Intercultura fornisce ai docenti un “Protocollo di valutazione Intercultura”, sviluppato dalla Fondazione Intercultura in collaborazione con l’Università di Udine.

Per facilitare il percorso di rientro dello studente o della studentessa, Intercultura fornisce, al termine di ogni fase del percorso (selezione, formazione pre-partenza, soggiorno all’estero, formazione al rientro), una certificazione delle competenze acquisite, che va da un minimo di 15 ore ad un massimo di 85 ore per singola fase, fino ad un totale di 160 ore da presentare a scuola per il PCTO.

 

Non solo scambio formativo

L’Associazione, con un occhio sempre attento allo sviluppo di un costante dialogo fra culture, oltre alla mobilità studentesca, offre numerosi servizi, sia per studenti che per il personale scuola:

  • Laboratori per studenti: realizzati con l’obiettivo di contribuire a formare cittadini responsabili e attivi, attraverso gli argomenti di educazione civica previsti dalla Legge 92/19. I principali temi trattati riguardano la sostenibilità, il volontariato, le riflessioni sulla Grande Guerra, e le lingue. Sono erogati in forma gratuita per gli studenti, su richiesta da parte degli insegnanti.
  • Osservatorio di Internazionalizzazione: mediante le indagini periodiche dell’istituto di ricerca IPSOS, l’Osservatorio rileva il livello medio di internazionalizzazione della scuola italiana. Fondato nel 2009 su promozione della Fondazione Intercultura, rappresenta uno strumento di documentazione relativo ai processi di internazionalizzazione, mobilità e cittadinanza digitale. Il rapporto relativo al 2022 sarà presentato in un webinar il 18 ottobre alle ore 15, a cui è possibile partecipare tramite iscrizione gratuita.
  • Formazione per il personale: Corsi di formazione gratuiti per docenti e dirigenti scolastici, tramite iscrizione sul Portale Scuole, che offrono la possibilità di acquisire strumenti e metodologie relativi alle politiche educative e pedagogiche. L’autunno per i docenti e i dirigenti scolastici sarà ricco di proposte: a partire da ottobre, nell’ambito del progetto Edunauta promosso da Généras Foundation, sarà presentato il Protocollo di valutazione Intercultura, utile per la valutazione degli studenti che hanno soggiornato all’estero con il programma di scambio. Il calendario prevede 5 incontri della durata di 8 ore ciascuno (9:30 – 17:30):
    • 4 ottobre Milano Consiglio regionale della Lombardia (Palazzo Pirelli);
    • 5 ottobre Padova – Liceo “Tito Livio”, con il patrocinio dell’USR Veneto;
    • 6 ottobre Pesaro – Liceo “Terenzio Mamiani”;
    • 11 ottobre Bari – Liceo “Gaetano Salvemini”;
    • 14 ottobre Firenze – Auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, con il sostegno di Fondazione CR Firenze.
  • Ci sei Lab: laboratorio per insegnanti, promosso dall’Associazione e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con l’obiettivo di realizzare degli interventi educativi sui temi della cittadinanza globale, sviluppo sostenibile, educazione interculturale, al fine di ampliare l’offerta dei temi trattati dall’Educazione Civica, nel rispetto dell’Agenda 2030. A breve, esattamente da metà ottobre a dicembre, sarà svolto un percorso di formazione mista (blending learning) dal titolo “Educazione civica e cittadinanza globale”, della durata di 25 ore.
  • Programmi di lingua estivi: soggiorni di 4 settimane per gli studenti, da trascorrere in famiglia, comprensivi di corso di lingua a seconda della destinazione (inglese, spagnolo, arabo). Anche per i progetti estivi il termine per l’iscrizione è fissato per il 10 novembre, con la possibilità di richiedere borse di studio, sostenute da partner esterni.

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Ilenia Valleriani

Ho conseguito con lode la laurea specialistica in Comunicazione d’Impresa, successivamente alla laurea triennale in Scienze della Comunicazione, presso l’Università La Sapienza di Roma. Insegnante nella scuola superiore di secondo grado, dal 2017 ho iniziato l’attività di content writer, in particolare sui temi del marketing e della comunicazione, per seguire la passione che coltivo sin da bambina: la scrittura. Da luglio 2021 collaboro con il blog di Education Marketing Italia.

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