Scegliere l’università con i genitori, i migliori influencer

Coinvolgere la famiglia nella scelta degli studi post-diploma è fondamentale, lo confermano i dati delle ricerche, sia negli USA che in Italia, che evidenziano i genitori come decisivi

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Nel delicato processo della scelta universitaria, i genitori svolgono un’azione primaria. Rivestono infatti un ruolo da influencer principale, in grado di fare la differenza nel processo di career decision making degli studenti. Non hanno pari nell’infondere fiducia e sicurezza nell’affrontare il futuro incerto.

Le famiglie di origine rappresentano il contesto culturale nel quale i giovani formano i propri valori che poi influiscono, sia nella valutazione di un’ipotetica carriera che sulle risorse cognitive per affrontarla (Whiston & Keller, 2004).

È però necessaria un’alleanza, spesso infatti i genitori sono propensi verso una laurea “spendibile nel mondo del lavoro”, invece i figli verso un corso “che piace” e che soddisfi le aspettative dei propri sogni. Non è proficuo mettere in atto un braccio di ferro, nel quale si alternano le prospettive del genitore, che ha acquisito nel tempo una prospettiva verso il futuro, e il figlio concentrato sul “qui e ora”.

Uno studio apparso su Counseling, rivista digitale Eriksson, sottolinea la necessità di una guida genitoriale, spesso espressa dai ragazzi stessi. Le aspettative del genitore rafforzano nel figlio la sensazione di “essere capace”, “di saper fare”.

 

Coinvolgimento delle famiglie in USA nella scelta del college

RNL ha lanciato due studi inerenti il coinvolgimento delle famiglie nel processo di pianificazione del college, mostrando come si tratti di un momento intenso, in cui la presenza genitoriale è importante.

Lo studio High School Student Perceptions of Financial Aid, condotto con Ardeo Education Solutions, è stato realizzato su 1250 famiglie di potenziali studenti tra l’11esimo e il 12esimo anno di scuola superiore (per approfondire Come pianificano la scelta dell’università gli studenti USA?). I dati dimostrano che 9 genitori su 10 sono coinvolti nella pianificazione del college. Le famiglie sono presenti nell’aiutare ad esaminare le lettere dei college e valutare le possibilità degli aiuti finanziari.

Vista la presenza dei genitori, le comunicazioni dei college sono rivolte espressamente anche a loro: nel 2022, l’85% delle famiglie ha espresso il desiderio di ricevere informazioni settimanalmente, in forte crescita rispetto al 64% del 2020.

 

I vantaggi di avere una famiglia coinvolta

Il 90% degli studenti ha dichiarato che le famiglie sono presenti e coinvolte nel processo di pianificazione. Il suddetto studio ha inoltre dimostrato che gli studenti che hanno avuto una famiglia coinvolta alle spalle, ne hanno tratto diversi benefici:

  •  Minori pensieri circa le difficoltà di pagamento della retta
  •  Minori timori circa eventuali richieste di prestiti studio
  • Migliore accesso alle informazioni sulla pianificazione
  • Maggiori soddisfazioni sulle informazioni ricevute circa gli aiuti finanziari
  • Migliore gestione del timore di non essere ammessi
  • Maggiori probabilità di prendere in considerazione un college fuori dallo stato

Al contrario, coloro che affrontano il percorso da soli, sono maggiormente propensi a pensare che sarà difficile far fronte ai pagamenti universitari, e sono pessimisti sulla propria ammissione al college.

 

Gli argomenti più importanti per le famiglie

Alla luce dei dati, è dunque importante per le realtà formative rivolgersi direttamente anche alle famiglie, non solo agli studenti. Le informazioni che i genitori desiderano maggiormente ricevere riguardano:

  • I programmi accademici
  • Le  condizioni di ammissione e le tempistiche di candidatura
  • La valutazione che i singoli programmi accademici ricevono nelle classifiche degli atenei
  • I costi di iscrizioni e relativi finanziamenti
  • Le informazioni sugli alloggi e il campus, in particolare circa la sicurezza.

 

Come i genitori preferiscono essere informati

Secondo lo studio Prospective Family Engagement condotto da Campus ESP, 8 genitori su 10 ritengono che il college sia un investimento utile per il futuro, per questo si pongono in prima fila nell’aiutare i figli nell’ardua scelta.

Il 90% preferisce ricevere informazioni tramite e-mail, solo il 10% attraverso i social, mentre la percentuale più bassa riguarda le comunicazioni telefoniche, appena il 4%.

In generale, esprimono preferenza per una comunicazione personalizzata, che comporti informazioni rapide, e che preveda eventuali notifiche sull’ammissione, in particolare sulla trasparenza circa la fase in cui si trova la domanda di candidatura del proprio figlio.

Per reperire maggiori informazioni, il 96% si esprime favorevolmente ad una visita al campus, il 93% vorrebbe incontrare un membro dello staff universitario, e per il 78% risulterebbe utile anche incontrare genitori di studenti già iscritti per avere dei feedback privilegiati.

La ricerca evidenzia che i genitori che incontrano maggiori difficoltà nell’accesso alle informazioni sono quelli di famiglie con studenti universitari di prima generazione, con basso reddito e di diversa etnia.

 

Il coinvolgimento delle famiglie in Italia

Anche nel nostro Paese, il panorama non è diverso. Il contributo dei genitori è spesso decisivo, per questo i programmi di orientamento delle università sono oggi implementati da percorsi specifici per le famiglie. Un’attenzione piuttosto recente, che fornisce dunque un minor numero di dati a disposizione, probabilmente perché il sistema universitario italiano è connotato da numerose differenze rispetto a quello statunitense (da non sottovalutare il gravoso impegno economico degli studi americani, che porta le famiglie ad essere particolarmente coinvolte).

  • Tra i primi esempi troviamo, l’Università Unimarconi che ha creato un “orientamento in ingresso ad hoc”, in cui al momento della richiesta per il colloquio, si inseriscono anche i dati dei genitori, che diventano parte integrante del percorso;
  • L’Università di Parma da quattro anni organizza incontri specifici con le famiglie, per confrontarsi e riflettere sulla scelta migliore per lo studente;
  • L’Università Europea di Roma organizza degli open day rivolti espressamente anche ai genitori, con la possibilità di incontrare professori e psicologi con cui relazionarsi.

È opportuno riflettere attentamente sui modi per interessare i genitori, che non sono necessariamente gli stessi che potrebbero colpire l’attenzione dello studente.

Il primo passo è quello di raccogliere i dati personali del genitore, e contattarlo attraverso diversi canali, privilegiando i dispositivi mobili. Inviare informazioni relative, prima di tutto, ai costi, sottolineando l’importanza di un investimento importante per il futuro del figlio. È strategico, infine, inserire esperienze ed esempi concreti di coloro che si sono trovati, precedentemente, ad operare una scelta simile.

 

I consigli per aiutare i figli

  • Procedere per tappe, individuando per prima cosa l’area di studio di interesse (area umanistica, scientifica, medica, tecnica…)
  • Successivamente individuare i possibili corsi di studio all’interno dell’area
  • Valutare i possibili sbocchi professionali (ad esempio, può essere utile consultare Almalaurea)
  • Accompagnare i figli ai vari open day universitari
  • Realizzare un bilancio tra pro e contro della scelta
  • Utilizzare un metodo deduttivo, che proceda per esclusione tra le varie opzioni
  • Non giudicare i ragazzi nel tentativo di scelta; sono spesso confusi e il giudizio del genitore potrebbe pesare negativamente
  • Sostenerli nell’individuare le proprie inclinazioni personali e a proiettarsi in una futura professione.

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Ilenia Valleriani

Ho conseguito con lode la laurea specialistica in Comunicazione d’Impresa, successivamente alla laurea triennale in Scienze della Comunicazione, presso l’Università La Sapienza di Roma. Insegnante nella scuola superiore di secondo grado, dal 2017 ho iniziato l’attività di content writer, in particolare sui temi del marketing e della comunicazione, per seguire la passione che coltivo sin da bambina: la scrittura. Da luglio 2021 collaboro con il blog di Education Marketing Italia.

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