Come pianificano la scelta dell’università gli studenti USA?

La scelta del college richiede tempo, è un percorso che inizia anni prima e che richiede di valutare numerose variabili, spesso poco considerate nel nostro Paese

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In Italia, la scelta della facoltà universitaria viene effettuata spesso senza una reale consapevolezza del percorso di studi che si andrà ad affrontare. Molti studenti, alla fine delle vacanze, si trovano di fronte al grande bivio e troppo spesso la scelta viene operata velocemente e senza riflessioni.

Nel sistema scolastico americano, invece, la pianificazione della scelta relativa al college ricopre una parte importante nella vita degli studenti delle scuole superiori. È una scelta che viene effettuata con attenzione, coinvolgendo oltre all’alunno anche le famiglie, in considerazione dello sforzo economico necessario per completare gli studi.

 

La pianificazione inizia a scuola

Il percorso formativo statunitense inizia a 6 anni con la Elementary School dal primo al quinto anno; prosegue con la Middle School dal settimo all’ottavo anno e con la High School dal decimo al dodicesimo anno. Il ciclo di studi si conclude con il college, che può essere sinonimo di “università” oppure riferirsi ai community colleges che sono più simili ai nuovi ITS/IFTS italiani e preparano al mondo del lavoro. In questo articolo parliamo di college nell’accezione di università, con un percorso che va dal Bachelor’s Degree di 4 anni, che può essere seguito dal Master’s Degree, laurea di specializzazione di 1 o 2 anni. Il più alto livello d’istruzione è rappresentato dal Ph.D., di durata tra 3 e 5 anni, corrispondente al nostro corso di dottorato.

La scelta del college si presenta all’immaginario collettivo come un processo lineare, che si sviluppa durante tutto l’arco della High School, a partire dal decimo anno di scuola fino al dodicesimo. In realtà non è proprio così fluida come appare.

Una rapporto elaborato da RNL, Modern Campus, Mongoose e Plexuss, mostra che per il 61% degli studenti la pianificazione inizia al decimo anno di scuola, per il 41% prima dell’inizio della high school, per il 20% al nono anno, per il 17% al decimo, per il 14% all’undicesimo e, infine, per l’8% al dodicesimo anno.

Secondo una ricerca condotta da RNL il 70% degli studenti dichiara di aver perso interesse nella ricerca del college verso la fine dell’undicesimo anno di scuola (corrispondente al secondo anno della High School).

Durante l’ultimo anno di scuola, sette studenti su dieci si dicono interessati a nuovi college (non considerati prima). Il 90% di questi dichiara addirittura di effettuare la scelta definitiva proprio a favore di un college considerato all’ultimo momento.

In considerazione di questa forte indecisione di molti studenti, alcuni college riconoscono la possibilità di inviare la domanda come “undecided”, con la clausola perentoria di scegliere la facoltà nel giro di qualche mese.

 

Perché gli studenti perdono interesse nella ricerca?

La facilità di accesso, gli accademici che vi insegnano e la posizione geografica, sono i principali tre fattori che motivano gli studenti nella ricerca dell’istituto universitario. A questi si aggiunge la capacità comunicativa del college, riconosciuta come un elemento in grado di fare la differenza.

I fattori che, invece, spingono a perdere motivazione e a rinunciare ad una pianificazione accurata, possono essere così riassunti:

 

Il costo elevato della retta 63%
Le maggiori informazioni raccolte nel tempo non mostrano il college come idoneo 38%
Il timore di non essere accettato 36%
L’insoddisfazione circa la città in cui il college si trova 27%
La delusione per eventuali specializzazioni assenti nel college di riferimento 26%

 

I fattori top nella scelta finale

Secondo il rapporto RNL, i principali fattori che influiscono positivamente sulla scelta risultano essere:

 

I bassi costi generali da sostenere 69%
Il programma di studio 52%
La località 52%
La probabilità di essere accettati con certezza 45%
La buona reputazione dell’ateneo 41%
La comunicazione del college (email, ads…) 31%
Partecipazione alle fiere del settore 27%
Visite al campus 25%
Influenza della famiglia 19%
Consigli del consulente scolastico 16%

 

La percezione del “problema” finanziamento

Il 63% degli alunni che dichiarano di perdere interesse nella pianificazione del college intorno all’undicesimo anno di studi, ammette che la causa principale è il costo dell’ipotetico istituto.

Il fattore economico è il dato più significativo sulla perdita d’interesse: per questo è di strategica importanza, da parte dell’ateneo, comunicare già dal primo momento in cui lo studente si approccia alla ricerca dell’ipotetico college, tutti gli aspetti che lo riguardano (borse di studio, aiuti finanziari, modalità di prestito…).

RNL in collaborazione con Ardeo Education Solutions e Plexuss, ha intervistato 1250 studenti delle scuole superiori tra l’undicesimo e il dodicesimo anno, chiedendo come si rapportano con il problema del finanziamento universitario:

  • Nove studenti su dieci ritengono che ottenere il finanziamento per il college sarà molto difficile. La percentuale di coloro che sono bloccati dalla preoccupazione del pagamento della retta è salita dall’87% del 2018 al 93% del 2022. È un imperativo, dunque, per le università, essere trasparenti circa il costo netto dell’università
  • Tra gli studenti dell’undicesimo anno di scuola, il 57% dichiara di aver ricevuto sufficienti informazioni sugli aiuti finanziari, e di questi, sei su dieci confermano che le informazioni sono risultate chiare e dettagliate. Ma, d’altro canto, quattro su dieci sostengono di non aver ricevuto nessuna comunicazione a riguardo
  • 80% delle future matricole prevede di chiedere un prestito per la frequentazione del college

La preoccupazione del prestito ha un impatto negativo sulla pianificazione del college, tanto da essere in grado di dissuadere dalla scelta di un istituto rispetto ad un altro.

 

Le influenze che incidono sulla pianificazione

Nello studio condotto da RNL, Modern Campus, Mongoose e Plexuss, su un campione di più di mille studenti, tra il nono e il decimo anno di scuola, si evidenzia l’importante ruolo del contesto sociale ai fini della pianificazione.

Durante il periodo di pianificazione della scelta universitaria, sono infatti numerose le influenze che agiscono sullo studente: il 68% dichiara di ricevere l’influenza dei genitori per l’intero periodo scolastico; il 27% dagli amici, soprattutto al primo anno di high school; il 26% riconosce il ruolo dei consulenti della scuola superiore; il 22% ascolta soprattutto i responsabili delle ammissioni dei college e il 20% segue i consigli degli insegnanti (leggi anche il caso italiano).

 

La perdita di interesse nel college influenza la pianificazione

Nei dati del sondaggio Gallup si legge che, negli ultimi anni, la percentuale dei cittadini americani che ritiene importante il college è in netto calo: dal 70% del 2013 è scesa al 51% del 2019, e il periodo del Covid non ha certo aiutato ad invertire il trend. Gli uomini sembrano essere meno propensi delle donne a sottolineare l’importanza del college, 45% contro il 55%.

Secondo i dati del National Student Clearinghouse (società di ricerca educativa senza fine di lucro), le iscrizioni al college sono diminuite, passando da 17,5 milioni a 16,9, peggiorando ancora nel post-pandemia.

Il declino dell’attenzione nei confronti del college è da attribuire al calo demografico della popolazione statunitense e alla messa in discussione dell’utilità della laurea ai fini lavorativi, soprattutto in considerazione dell’alto esborso economico. Sono sempre più numerosi gli studenti che si domandano se ne valga la pena.

Questo aspetto si riflette già al momento della pianificazione, demotivando gli studenti e rendendoli poco propensi a spendere del tempo nella progettazione del futuro. La non linearità con cui si esplica il percorso di pianificazione, fatto di alti e bassi, esprime, probabilmente, tutta la confusione degli allievi americani di fronte alla scelta del college.

 

La situazione delle iscrizioni in Italia

Anche la situazione italiana non brilla: secondo il XXIV rapporto Alma Laurea di giugno 2022, si registra un calo delle iscrizioni pari al 3%. Dopo 5 anni si interrompe il trend di crescita iniziata nell’anno accademico 2014/2015. Il calo di iscrizioni più evidente riguarda le discipline umanistiche, che registrano una diminuzione del 51%.

Dall’analisi elaborata dal Censis, le cause sono da imputare principalmente alla crisi economica e alla pandemia, che ha generato uno stato di sfiducia riguardo il futuro. Il calo demografico sarà un problema soprattutto negli anni a venire: secondo le previsioni Istat, dal 2031 causerà una decrescita di iscrizioni fino al 2041.

Ad incidere sulle iscrizioni, probabilmente, anche la notizia che in Italia, il tasso di occupazione dei laureati è inferiore rispetto alla media europea. Secondo i dati Istat, nel 2021, il livello di occupazione dei laureati italiani è stato dell’82,1% , con un divario del 4,3% in meno rispetto alla media dell’Europa.

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Ilenia Valleriani

Ho conseguito con lode la laurea specialistica in Comunicazione d’Impresa, successivamente alla laurea triennale in Scienze della Comunicazione, presso l’Università La Sapienza di Roma. Insegnante nella scuola superiore di secondo grado, dal 2017 ho iniziato l’attività di content writer, in particolare sui temi del marketing e della comunicazione, per seguire la passione che coltivo sin da bambina: la scrittura. Da luglio 2021 collaboro con il blog di Education Marketing Italia.

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