In passato studiare fuori i confini del Paese era considerata un’opportunità per pochi, attualmente, invece rappresenta un tassello importante da aggiungere nel proprio CV. L’esperienza all’estero consente di ottenere una buona preparazione, ma, soprattutto, di arricchire l’aspetto personale, incrementando le soft skills sempre più richieste dal mercato del lavoro globale.
Zygmunt Bauman, sociologo contemporaneo, sottolinea che nella società contemporanea, definita modernità liquida, il vincente è colui che è disposto a muoversi. Già dall’età scolastica, potremmo aggiungere.
Le motivazioni per affrontare l’esperienza sono molte, e il report 2022 di Keystone Education Group le raggruppa fornendo delle informazioni importanti per i professionisti del settore, ma anche per chi vuole intraprendere questa nuova avventura.
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La ricerca globale
Keystone Education Group, agenzia con sede ad Oslo, ha raccolto i dati relativamente a 20.000 studenti in 195 Paesi, per comprendere gli elementi determinanti in vista della scelta di un percorso lontano da casa. Il numero maggiore di studenti intenzionati a completare il corso di studi all’estero si trova in Europa, 61,1%, superiore alla percentuale del Nord America che segue con il 20,4%.
Le dinamiche di trasferta riguardano sia gli studenti delle scuole superiori di secondo grado che universitari: la percentuale più alta si registra tra i 22 e i 35 anni, con il 53,4%, mentre tra gli under 21 la percentuale è di 28,9%. Il numero maggiore di studenti che dimostra di voler vivere un’esperienza simile riguarda soprattutto coloro che intendono conseguire una Master’s Degree (l’equivalente dell’italiana Laurea Magistrale).
Al primo posto delle mete più ambite si posiziona il Regno Unito con il 17,9%, a seguire Stati Uniti 13,7% e Canada 12,4%. L’Italia, nonostante sia un Paese particolarmente ammirato per il patrimonio culturale-artistico, si trova al quinto posto, scelta dal 3,8% di giovani studiosi.
La lingua prescelta per il percorso di studi è, come facilmente intuibile, l’inglese, opzionata dall’88,6% degli studenti.
Le principali aree di interesse tra coloro che optano per il soggiorno di studio fuori confine sono così suddivise: medicina/salute 18,9%, business e scienze sociali 16,9%, scienze tecnologiche e ingegneria 13,5%.
Attività di ricerca online dei programmi da parte degli studenti
La prima mossa che gli studenti mettono in atto per la ricerca di informazioni circa i corsi da frequentare si realizza online per il 54,1% di essi. In particolare, il 10% di questi effettua una navigazione sulle piattaforme degli istituti scolastici/universitari.
Tra le risorse che considerano più importanti durante il processo decisionale c’è il sito web dell’ateneo per il 24,7% degli studenti.
La forma di comunicazione preferita per avere contatti con l’istituto è l’email per il 74,3%. Più del 30% di questi ultimi si aspetta di ricevere risposta entro la giornata.
I social media sono lo strumento per eccellenza per raggiungere giovani e giovanissimi, anche per quanto riguarda la scelta del percorso scolastico. Il 9,2% delle ricerche inerenti la scelta del percorso di studi all’estero si svolge sui social media.
Tra i social media privilegiati, troviamo al primo posto Instagram, consultato dal 30,1% degli interessati, Facebook dal 27,8% e Linkedin dal 17,8%.
È interessante tenere sott’occhio l’andamento delle singole app. Secondo l’analisi di Terminalfour (agenzia irlandese specializzata nel reclutamento studenti), in questi primi mesi del 2023 si registrano delle conferme, ma anche delle novità. Vediamole nel dettaglio:
- Instagram: si prepara ad un cambiamento, come si evince dalle parole del responsabile Adam Mosseri, “Instagram si è concentrato troppo sui video nel 2022, nel 2023 ci si aspetta di vederlo tornare alla centralità delle foto”. Seguito dalla Gen Z ma anche dai Millennial, rimane una delle app più preziose per raggiungere il pubblico
- Tik Tok: utilizzato dal 62% della Gen Z. Secondo il sondaggio di Hubspot, continuerà ad essere, anche nel 2023, il social più utilizzato per interagire con gli studenti
- Pinterest: l’app si è rivitalizzata con un boom durante la pandemia, soprattutto grazie ai più giovani che si sono avvicinati grazie all’introduzione dei video. Il social media non si è fatto trovare impreparato, e ha lanciato la piattaforma e-learning Pinterest Academy per realizzare le campagne pubblicitarie
- Twitter: l’utilizzo dell’app sembra in calo, ma la funzionalità per gli abbonati Twitter Blue di pubblicare video di 60 secondi, sembra un’ottima possibilità da sfruttare da parte delle università e delle scuole
- Facebook, seppure a volte è stato additato come un social “vecchio”, non utilizzato dai giovani, si è rinnovato con i canali audio dei gruppi.
Il boom di LinkedIn tra la Gen Z
LinkedIn ha visto crescere in modo esponenziale l’interesse nei suoi confronti rispetto all’anno precedente, nel quale era utilizzato solo dal 9% degli studenti. Il grande salto è avvenuto, al contrario di quanto si possa pensare, soprattutto ad opera della Generazione Z. Nell’ultimo trimestre del 2022 ha registrato una crescita pari al 18%.
La migliorata funzionalità ha fatto presa sugli studenti: LinkedIn ha infatti lanciato Audio Events, una chat live fino ad una durata di 3 ore, che bene si presta all’uso promozionale dei corsi esteri.
Il profilo degli utenti appartenenti alla Generazione Z è caratteristico rispetto ai coetanei presenti sugli altri social media: sono attenti alla tecnologia e alla ricerca, presentano una mentalità imprenditoriale, interessati alla finanza, agli investimenti e agli affari in generale. Risultano avere un tenore di vita più abbiente, e si presentano come già focalizzati sulla futura carriera professionale.
Queste caratteristiche rendono LinkedIn particolarmente interessante ai fini del reclutamento di studenti per programmi all’estero.
IA, la tendenza del futuro
Anche nell’ambito della ricerca di informazioni per un corso di studi estero, l’intelligenza artificiale potrebbe essere tra i trend. Il lancio di ChatGPT sembra infatti in grado di influenzare le app esistenti. Ad esempio, Meta, ha già pensato ad un accordo con Shutterstock per utilizzare la libreria audio/video/musica. “L’intelligenza artificiale ha il potenziale per guidare un’esplosione di creatività”, specifica Paul Hannessy, Chief Executive Office dell’azienda, principale piattaforma creativa globale per brand. È quindi facile ipotizzare un ipotetico utilizzo dell’AI anche nell’ambito del reclutamento studentesco internazionale, (Approfondisci con Scuole internazionali: come usare Whatsapp e i chatbot per il reclutamento degli studenti).