Cos’è e come funziona TikTok: impariamo a conoscere il Social della gen Z

Un approfondimento per non perdere opportunità di connessione e dialogo con i giovani e per non correre rischi legati alle minacce che internet nasconde

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Sul nostro blog parliamo spesso di social media nelle scuole, dell’importanza di esser presenti sulle piattaforme più utilizzate per poter trasmettere e comunicare con efficacia contenuti ed offerta formativa al nostro pubblico.

È certo che, ormai, un utente medio ha quasi “l’aspettativa” di trovare un negozio, un brand – ma anche un’università o una scuola – sui social, per poter dare un’occhiata più ravvicinata e intima a ciò che viene realizzato, ai valori che vengono messi in campo, per ottenere un feedback non solo informativo, ma anche emotivo e relazionale.

E se Facebook, Instagram, YouTube, Whatsapp sono ormai social e piattaforme mature che un po’ tutti conosciamo e utilizziamo quotidianamente, ci sono nuove realtà che si stanno facendo sempre più largo, specialmente fra i giovani e, volente o nolente, devono essere oggetto di approfondimento.

Bisogna cominciare a parlarne, non tanto perché le scuole debbano necessariamente oggi aprire un account su questi social – sarebbe sicuramente complicato – ma quantomeno per iniziare a conoscere un qualcosa che fa parte della vita dei ragazzi e che sta cambiando drasticamente il loro modo di fruire dei contenuti digitali.

Non studiare questi fenomeni vuol dire sia perdere un’opportunità di connessione e dialogo con i giovani ma anche correre un enorme rischio legato alle minacce che internet nasconde. A prescindere dall’app che utilizziamo, un ragazzo più ingenuo o meno consapevole dei pericoli, può essere adescato o influenzato a compiere scelte pericolose. La soluzione può arrivare proprio dall’educazione e dalla scuola, attraverso programmi di “educazione informatica e social”: ma per insegnare i pericoli e i rischi di internet, è necessario che docenti e genitori conoscano gli ambienti virtuali frequentati dai più piccoli.

Andiamo quindi a scoprire che cos’è TikTok e che tipo di contenuti aiuta a diffondere.

 

Come funziona TikTok?

TikTok è un’app di soli video verticali, che possono avere una durata fino a 3 minuti; un utente può esplorare la sua home page (chiamata “Per te”) in cui visualizzerà video degli utenti che già segue o video che l’algoritmo di TikTok gli suggerirà sulla base dei suoi interessi; oppure potrà navigare su particolari profili di altri utenti o hashtag popolari.

La mission di TikTok? Permettere a chiunque di diventare un creatore di contenuti virali – a prescindere da follower e like precedentemente conquistati – incoraggiando costantemente i propri utenti a condividere le loro passioni e a esprimere la loro creatività tramite i video.

 

 

Il passaggio da un video ad un altro avviene attraverso uno “scroll” verticale (quindi il classico movimento che facciamo con il pollice sullo schermo dal basso verso l’altro) e con ogni video è possibile interagire semplicemente guardandolo – vengono infatti conteggiate le views, cioè le visualizzazioni che un video avrà ottenuto – mettere il classico “like” oppure commentare. È possibile anche – se l’utente creatore del contenuto lo permette – creare “duetti”, cioè video che si affiancano a quello originale, o “stich” cioè video che iniziano subito dopo quello originale.

 

 

Qualche dato su TikTok

A settembre 2021, TikTok è diventata la 7ª piattaforma di social media per numero di utenti, raggiungendo 1 miliardo di iscritti; e nel mese di ottobre 2021, è stata addirittura l’app più scaricata al mondo, con oltre 57 milioni di download.

Parliamo di numeri da capogiro che devono in qualche modo darci la misura di un fenomeno globale che è destinato solo a crescere, così come ha fatto in modo vertiginoso nel periodo della pandemia, registrando un +61% rispetto al periodo pre-Covid19.

E le previsioni per il 2022 – secondo il “Social Media Trends 2022” stilato da Talkwalker – vedono TikTok diventare, di fatto, la piattaforma di social network più diffusa al mondo, superando Facebook ed Instagram.

 

Che cosa fanno i ragazzi su TikTok?

Gli utenti più intraprendenti sicuramente proveranno a creare dei propri contenuti: su TikTok si sviluppano dei “trend”, ovvero dei video che diventano talmente popolari che vengono poi riproposti da migliaia di utenti, che ricreano letteralmente lo stesso video (sulla stessa traccia audio/musicale) dando però la propria libera interpretazione. Può trattarsi di una coreografia danzata su una canzone famosa oppure di uno sketch comico mimato con il solo movimento delle labbra, di una reinterpretazione canora di una hit musicale; oppure ancora un trend può prevedere di mostrare delle proprie foto d’infanzia e mostrare quanto si è cresciuti o far vedere qualcosa di particolare e super tecnologico in casa propria, o le bellezze di un luogo visitato durante un viaggio.

Ma sarebbe davvero sbagliato pensare che su TikTok si trovino solo contenuti “superficiali”: certo, la leggerezza e il divertimento sono una grandissima componente di tutti i social media – e questo vale tanto per TikTok quanto per Facebook o Instagram – ma ciò che ha reso questa piattaforma così popolare è anche la sua capacità di connettere persone in base ai propri interessi, creando delle comunità in cui c’è un enorme scambio emotivo o di esperienze. Ed è questo che forse ha maggiormente catturato l’attenzione dei più giovani che hanno qui trovato un luogo digitale in cui comunicare le proprie paure e i propri disagi, ma anche sogni, aspirazioni ed ambizioni, senza il timore del giudizio di un adulto.

Capiterà dunque di imbattersi in rubriche dedicate a recensioni di libri o film, oppure in video in cui i ragazzi e ragazze transgender raccontano il proprio percorso di transizione, documentando i cambiamenti, confrontandosi con chi già ci è passato o rispondendo a domande di chi ha difficoltà ad accettarsi; o ancora, giovani con la passione per il cucito o per la pittura che iniziano a vendere i propri articoli online e che fanno vedere passo dopo passo la loro idea di artigianato o di arte.

 

Insomma, TikTok è una piattaforma estremamente variegata nei contenuti, tanto variegata quanto lo sono gli interessi, le passioni e le circostanze (fisiche e virtuali) che vivono i ragazzi oggi. C’è chi si diverte a creare questi contenuti e chi preferisce solo usufruirne e al massimo magari lasciare qualche commento: ciò che è certo è che molta della “cultura condivisa” dei ragazzi si sta generando su questa applicazione.

Perchè non iniziare a fare qualche domanda ai nostri alunni e ragazzi? Oltre a chiedere cosa hanno imparato, proviamo anche ad esplorare il loro mondo, chiedendo loro cosa di interessante hanno visto online, cosa li ha colpiti, divertiti o magari turbati: le risposte potrebbero essere sorprendenti, ma di certo utili per poterci addentrare in questo mondo.

 

Fateci sapere nei commenti se avete avuto esperienze con TikTok o se vorreste che approfondissimo il possibile utilizzo di questa piattaforma per i social scolastici!

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Valeria Alinei

Professionista nel campo del Marketing e della Comunicazione. Grazie ad un background accademico internazionale, ha svolto ricerche in merito all’applicazione del marketing al settore dell’istruzione, a partire dal lavoro di Tesi magistrale dal titolo “Higher Education Marketing a supporto dell’internazionalizzazione delle Università”, che le è valso una Menzione Speciale da parte dell’AICUN - Associazione Italiana Comunicatori d’Università. Ha collaborato con l’Ufficio Marketing dell’Università Cattolica di Milano ed è - dal 2016 - una firma stabile del blog di Education Marketing Italia. Nel dicembre 2019 ha pubblicato con la McGraw-Hill il suo primo libro dal titolo "Education marketing. Strategie e strumenti per comunicare il valore nel mondo dell'istruzione".

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