La giostra del web content

Diamo un taglio con queste immagini che girano senza sosta, con contenuti spesso improbabili e qualità sempre più scarsa ad ogni passaggio di slide!

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Per iniziare il nuovo anno con un po’ di spensieratezza e allegria, il primo post del 2015 sarà dedicato ad una poesia trovata in rete che ci spinge a riflettere sul ruolo degli slideshow (caroselli) nelle home page dei nostri siti.

giostra-300x273Noi raccogliamo l’allegro invito di Vincent O’Malley e lo giriamo a voi, perché in effetti è forse ora di darci un taglio con queste immagini che girano senza sosta, con contenuti spesso improbabili e qualità sempre più scarsa ad ogni passaggio di slide. Il trand del 2015 sembra saranno le grandi immagini a tutta pagina, fisse nel primo scroll della home; noi non siamo per seguire le mode a tutti i costi e pensiamo sempre che ognuno deve ragionare sulla propria realtà e utilizzare la forma che meglio si addice ad essa.

Insomma, come è inutile (se non controproducente) mettere un sacco di slide di dubbia qualità nel vostro carosello potrebbe essere altrettanto deleterio mettere un’immagine a tutta pagina che distrae gli utenti o che non vi rappresenta o magari fatta in spirito “casalingo” e quindi di bassa qualità e poco attraente.

Adesso vi lasciamo alla poesia, la traduzione è stata fatta in modo molto letterale poiché sarebbe stato impossibile mantenere tutte le rime 😉

 

The web content merry-go-round

Vincent O’Malley

What do I do to stop my rage,
when everyone wants to be on the homepage?
There’s a solution I use; maybe you do as well?
It’s the wonderfully accommodating carousel.

It helps me satiate the vanity,
of multiple departments that want to see,
their precious content on page number 1,
and this is where I have some fun…

 

Rather than tell you to go to hell,
I’ll stick your junk onto my carousel.
With infinite slides there’s enough for all,
my carousel is at your beck and call.

 

But, first things first, my rule of thumb:
I GET TO CHOOSE what’s on slide 1.
After that, it’s up to you;
“Now, who wants to be on slide number 2?”

 

Soon we’re up to slide number 3,
and I know that in reality,
no student is going to hang around,
to see what content is there to be found.

And if there’s content that’s REALLY poor,
I’ll probably put that in slide 4.
The author’s satisfied that all looks well,
having made the homepage carousel.

“What’s that you say?
“A big marketing drive?
“No problem!
“I’ll put that on slide 5.”

Oh everybody thinks I’m great,
I’m always willing to accommodate.
“Is there any more content to throw into the mix?
There’s room going begging on slide number 6.”

 

 

And so it continues,
slides 7, 8, 9…
I think to myself;
“I’m doing fine…”

But there’s something that keeps bugging me,
what does this mean for my site’s accessibility?
And while the carousel puts on a lovely show;
what about my SEO?

Perhaps this wasn’t very clever.
Was I right to be such an obliging fella?
What would Jacob Nielson say
if he saw me carrying on in this way?

It’s time I take back all control,
and whilst this poem is rather droll,
there is a message in here as well:
Behave when using a carousel!

La giostra del web content

di Vincent O’Malley

Cosa devo fare per fermare la mia rabbia,
quando tutti vogliono essere sulla home page?
C’è una soluzione che uso; magari la usi anche tu?
È il meravigliosamente accomodante carosello.

Mi aiuta a soddisfare la vanità,
di diversi dipartimenti che vogliono vedere,
il loro prezioso contenuto nella pagina numero 1,
ed è qui che mi diverto …

Piuttosto che dire di andare all’inferno
metterò la vostra spazzatura sul mio carosello.
Con slides infinite ce n’è abbastanza per tutti,
il mio carosello è a vostra completa disposizione.

Ma, andiamo con ordine, la mia regola generale:
Ho la possibilità di scegliere ciò che è sulla slide 1.
Dopo di che, tocca a voi;
“Ora, chi vuole essere sulla slide numero 2?”

In fretta giungiamo alla numero 3,
e so che in realtà,
nessuno studente in zona rimarrà,
per scoprire quale contenuto lì troverà.

E se c’è un contenuto veramente scarso,
Io probabilmente lo metterò nella 4.
L’autore ritiene che tutto sembra bello,
avendo raggiunto l’homepage carosello.

«Che cosa dici?
“Una grande campagna di marketing?
“Nessun problema!
“La metterò sulla slide 5.”

Oh tutti pensano che sono un grande,
Sono sempre disponibile ad accogliere.
“Ci sono altri contenuti da gettare nel mix?
C’è dello spazio da elemosinare sulla numero 6.”

E così continua,
slides 7, 8, 9 …
Penso tra me e me;
“Sto facendo bene …”

Ma c’è un tarlo che continua a scavare,
cosa significa questo per l’accessibilità del mio sito?
E mentre la giostra fa il bello spettacolo suo;
cosa ne è della mia SEO?

Forse tutto ciò non è stato molto intelligente.
Ho fatto bene ad essere un compare tanto compiacente?
Che cosa direbbe Jacob Nielson
se mi vedesse perseverare su questa strada?

È tempo di riprendere in mano le redini
e nonostante questa sia una buffa poesia,
c’è un messaggio anche qui:
Comportatevi bene quando usate un carosello!

L’ articolo originale lo trovate qui su terminalfour.blog

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Edoardo Bianchi

Consulente Senior e fondatore di Education Marketing Italia. Quando lavoro con le persone mi occupo di Design Thinking, UX e progettazione strategica. Quando siamo io e lo schermo mi occupo di UX Design, content e copywriting.

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