Adempimenti di programmazione scolastica: vademecum per docenti

Dal PTOF, al PEI, al PDP, passando per la progettazione e la programmazione didattica, senza dimenticare il Curriculo d’Istituto e la programmazione di fine anno

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Gli adempimenti a cui un docente deve far fronte durante l’anno scolastico sono molteplici. A volte non è facile districarsi tra la modulistica, rispettando tempistiche e modalità di elaborazione dei documenti specifici.

Abbiamo così pensato di elaborare un piccolo prontuario con le informazioni di base, relative ad ogni scadenza, che riassume alcuni dei temi già trattati sul nostro blog, aggiungendone di nuovi. Un mini “Bignami del docente” da tenere sotto mano e tirare fuori ogni volta che si ha un dubbio.

 

Piano triennale offerta formativa (PTOF)

Il PTOF è il documento identificativo dell’istituto. Mette in evidenza obiettivi, linee di azione e mezzi disponibili, oltre che offrire una panoramica di ciò che l’istituto realizzerà nel triennio futuro. Rappresenta l’identità culturale della scuola e ne specifica le potenzialità.

È un documento trasparente, perché accessibile all’intero corpo del personale scolastico, oltre che ai genitori e agli alunni, grazie alla pubblicazione online e nelle bacheche scolastiche. Viene redatto dal collegio docenti con la partecipazione del preside, da presentare entro il mese di ottobre dell’anno che precede il triennio di riferimento (non si tratta di una scadenza perentoria ma consigliata dal MIUR).

I contenuti che il documento deve esplicitare sono vari:

  • regolamento e descrizione dell’istituto
  • norme di emergenza e sicurezza dell’istituto
  • situazione di partenza della classe
  • punti deboli e di forza individuati nella scuola
  • attività di orientamento
  • bisogni formativi degli alunni
  • percorso educativo e didattico relativi ogni singola classe
  • metodi di valutazione
  • divisione settimanale dell’orario scolastico
  • attività di potenziamento per gli alunni
  • attività di aggiornamento per gli insegnanti e personale ATA
  • modalità di contatto tra docenti e genitori

Nelle classi di fine ciclo scolastico, il documento dovrà essere maggiormente dettagliato per quanto riguarda i contatti con le imprese per le attività di alternanza scuola-lavoro e i rapporti con le università.

 

Curriculo d’istituto

Il curriculo d’istituto rappresenta il cuore del PTOF, in quanto definisce le competenze, le conoscenze e le abilità che gli insegnanti intendono sviluppare negli alunni, secondo le disposizioni europee. È un documento di tipo verticale, perché integra diverse discipline.

Come si legge sul sito del MIUR, il curriculo è espressione della libertà d’insegnamento, dell’autonomia scolastica e dell’identità dell’istituto. Nel curriculo, infatti, si descrivono le attività di insegnamento poste in essere nell’istituto, divise per ambito disciplinare (linguistico, scientifico, umanistico, artistico, tecnico-pratico), individuando però le tematiche comuni per lavorare congiuntamente.

A sua volta, il curriculo d’istituto si esplicita nella progettazione e nella programmazione didattica.

 

Progettazione didattica

Come abbiamo già avuto modo di approfondire sul blog di Education Marketing, la progettazione didattica concerne la pianificazione delle attività per sviluppare l’apprendimento educativo degli alunni, tenendo conto del lavoro congiunto di varie figure, quali insegnanti, psicologi e pedagogisti, nel rispetto delle indicazioni nazionali. Il documento deve tenere presente l’esigenza di educare gli alunni al pluralismo culturale e alla valorizzazione delle diversità, nel rispetto dello sviluppo delle piene potenzialità di ognuno.

L’unità di apprendimento rappresenta una modalità di progettazione in grado di promuovere la partecipazione attiva dello studente, nell’ottica di un percorso scolastico inclusivo che permetta lo sviluppo delle competenze indispensabili al di fuori del contesto scolastico.

 

Programmazione didattica

La programmazione ha durata annuale: traduce concretamente ciò che viene evidenziato nella progettazione. Riguarda l’organizzazione delle lezioni effettuate da ogni singolo docente, specificandone modalità e tempistiche. Potremmo affermare che la programmazione spiega cosa si insegna, come e quando, tenendo presente la classe che si ha di fronte, perché ogni gruppo è diverso, per questo ha durata di un solo anno scolastico.

La progettazione si suddivide in varie fasi:

  • analisi dei bisogni e delle necessità degli studenti, necessari per fissare degli obiettivi
  • pianificazione delle strategie d’insegnamento, del materiale didattico da utilizzare (testi, video, esercizi…), e della struttura delle lezioni
  • valutazione dei risultati ottenuti dagli studenti, corredate da riflessioni circa le eventuali modifiche da apportare alla progettazione futura.

 

Piano didattico personalizzato (PDP)

Il PDP è il documento obbligatorio che i docenti devono redigere specificatamente per gli alunni che mostrano delle difficoltà certificate, DSA e BES (Disturbi Specifici dell’Apprendimento e Bisogni Educativi Speciali), al fine di garantire il successo formativo per ognuno. Il piano va compilato entro 3 mesi dall’inizio dell’anno scolastico, dopo un breve periodo di osservazione dell’alunno, e firmato dai docenti e dai genitori.

I contenuti del documento riguardano:

  • dati anagrafici dello studente
  • tipologia del disturbo
  • gli strumenti compensativi che si intende utilizzare per compensare il deficit (esempio, calcolatrice per gli studenti con discalculia, sintesi vocale per gli alunni dislessici…)
  • eventuali misure dispensative che esonerino dalle attività che possono risultare difficoltose (esempio, la lettura ad alta voce, prendere appunti…)
  • valutazioni personalizzate

 

Piano educativo individualizzato (PEI)

Spesso il PDP e il PEI vengono confusi: mentre il primo, come specificato sopra, riguarda gli alunni con difficoltà, il PEI si elabora per gli studenti con disabilità. È un documento che ha l’obiettivo di elaborare un programma che promuova l’inclusione dell’alunno, realizzato in collaborazione tra i docenti della classe, l’insegnante di sostegno e le figure socio-sanitarie che si occupano del singolo alunno.

Anche in questo caso, va redatto dopo un periodo minimo di osservazione di 2 mesi, composto da una prima parte nella quale viene dettagliata la situazione di partenza dell’alunno, e una seconda parte nella quale si specificano gli obiettivi da raggiungere e le attività da realizzare (tenendo conto della capacità motoria e di interazione sociale), e le modalità di valutazione.

Sul sito del MIUR è possibile trovare dei modelli PEI prestampati, che facilitano nella compilazione del piano.

Secondo le novità apportate dal Decreto interministeriale 153/2023, il PEI viene redatto dal GLO (gruppo operativo di lavoro), un organo collegiale nominato ad inizio dell’anno scolastico, composto dal consiglio docenti, dirigente, genitori, specialisti interni o esterni alla scuola (psicologo, pedagogista, assistente alla comunicazione e all’autonomia), e unità di valutazione multidisciplinare della ASL di competenza nel territorio dell’istituto.

Nella scuola secondaria di secondo grado, anche l’alunno stesso è invitato a partecipare sulla base del principio di autodeterminazione definito dalla Convenzione ONU sulle disabilità (ratificato in Italia con la Legge 18/2009). Il principio prevede che il disabile abbia il diritto di partecipare alle scelte relative alla propria vita, ove possibile. Gli incontri del GLO, pertanto, non hanno l’obiettivo di valutare lo studente, ma di promuovere gli interventi che consentano di affrontare le difficoltà nel modo migliore.

 

I programmi di fine anno

Alla fine dell’anno scolastico, si redige il documento che specifica i programmi effettivamente svolti nella classe. Firmato dal docente, e, opzionalmente, anche dagli alunni, per una maggiore trasparenza. È un documento particolarmente importante per le classi che devono sostenere l’esame di fine ciclo di studi, in quanto verrà presentato alla commissione d’esame, per metterla a conoscenza dei programmi svolti nel dettaglio. Può essere accompagnato da una relazione del docente, e da schede di segnalazione degli alunni che hanno mostrato delle carenze da recuperare.

 

Riassumiamo 

Un sintetico elenco delle tempistiche di presentazione di ogni adempimento sopra citato, per non correre il rischio di dimenticare qualcosa:

  • PTOF: entro il mese di ottobre dell’anno precedente al triennio a cui fa riferimento
  • PEI: entro 3 mesi dall’inizio dell’anno scolastico
  • PDP: entro 3 mesi dall’inizio dell’anno scolastico
  • PROGETTAZIONE e PROGRAMMAZIONE DIDATTICA: prima dell’inizio dell’anno scolastico
  • PROGRAMMAZIONE DI FINE ANNO: al termine delle lezioni dell’anno scolastico

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Ilenia Valleriani

Ho conseguito con lode la laurea specialistica in Comunicazione d’Impresa, successivamente alla laurea triennale in Scienze della Comunicazione, presso l’Università La Sapienza di Roma. Insegnante nella scuola superiore di secondo grado, dal 2017 ho iniziato l’attività di content writer, in particolare sui temi del marketing e della comunicazione, per seguire la passione che coltivo sin da bambina: la scrittura. Da luglio 2021 collaboro con il blog di Education Marketing Italia.

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