Il concetto di competenza è il termine chiave nella didattica, “la competenza indica la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e metodologiche in situazioni di lavoro e di studio oltre che nello sviluppo professionale e personale” come descrive il Consiglio Europeo. È il saper agire in situazioni che richiedono di mobilitare le risorse personali e cognitive per affrontare un compito o risolvere un problema.
In un contesto scolastico come quello attuale, in cui si cerca di stimolare abilità e competenze utili nella formazione long-life dell’individuo, l’adattamento ai cambiamenti della società contemporanea è la sfida più importante per la scuola.
L’Unità di Apprendimento, (riconosciuta e introdotta dal MIUR, per rendere il percorso scolastico più inclusivo, partecipativo, e stimolare alla risoluzione dei problemi che si presenteranno anche fuori le quattro mura della scuola), rispecchia perfettamente l’idea di sviluppare le competenze dell’alunno. La proposta di apprendimento si adatta al ciclo d’istruzione, le abilità devono essere infatti commisurate alle età e di conseguenza alle abilità degli studenti.
Sezioni
Cos’è un’UdA?
La progettazione per competenze non è di tipo lineare, ma avviene per Unità di Apprendimento: situazioni formative con la partecipazione attiva dello studente. Ogni UdA è costituita da un complesso di attività unite da una tematica interdisciplinare, nella quale confluisce il lavoro di più docenti afferenti a diverse discipline, organizzata in fasi. Si tratta di un approccio che mette in discussione l’idea del sapere separato, enfatizzando il sapere collegato.
L’argomento sviluppato si definisce “Campo di apprendimento integrato” proprio perché affrontato da diverse materie. In questo modo, l’alunno ha la possibilità di acquisire competenze più che contenuti teorici, integrando le conoscenze provenienti da diversi campi.
I vantaggi apportati da un modello d’insegnamento di questo tipo sono molteplici:
- Maggiore coinvolgimento a livello emotivo dell’allievo
- Migliori legami fra le diverse discipline
- Sviluppo di conoscenze concrete, legate alla realtà
- Spinta a trovare delle strategie complesse, meno immediate, e ad accrescere la propria autostima
- Stimolazione della capacità di problem solving
Le tipologie previste di UdA sono varie: si parla di UdA d’asse quando coinvolge i docenti appartenenti ad uno stesso asse culturale (umanistico, scientifico, sociale…); possono essere pluriasse, nel caso in cui coinvolgano più assi culturali, e di indirizzo se puntano a creare un percorso caratterizzante l’indirizzo stesso di studio, chiamando in causa tutte le discipline utili.
Differenza fra Unità Didattica e Unità di Apprendimento
Nell’Unità Didattica (il metodo tradizionale), il focus dell’attività è sul docente, sul suo metodo d’insegnamento e sulle verifiche. Lo sviluppo delle conoscenze avviene in maniera guidata, incentrato su una sola disciplina e con un sistema di valutazione classico (basato su domande e risposte), relativo agli argomenti trattati in classe. Si tratta di un percorso lineare, che non lascia molto margine di autonomia allo studente.
Nell’Unità di Apprendimento, non ci si limita alla mera trasmissione di informazioni. Il punto di partenza sono le competenze da sviluppare attraverso un percorso svolto in maniera autonoma dall’alunno. Il focus è quindi spostato sullo studente, l’insegnante ha il compito di organizzare il lavoro per macro-tematiche. La valutazione avverrà effettuando un’attenta analisi del percorso, valutando l’effettiva partecipazione dell’allievo. Può facilmente essere definito come un approccio “learning by doing”, che stimola la creatività a fare. L’unità deve essere flessibile, proprio per adattarsi alle risposte dei ragazzi. La trasversalità delle discipline coinvolte è uno degli elementi chiave rispetto all’approccio tradizionale, focalizzato invece sulla lezione frontale di un unico insegnamento.
Lo studente è motivato ad adottare delle metodologie didattiche innovative di diverso tipo:
- Induttive, partendo dall’osservazione, lo studente deve realizzare delle concettualizzazioni
- Laboratoriali, il sapere deve essere “praticato” (learning by doing)
- Cooperative, collaborare è un’opportunità per creare un’occasione in cui tutti possano sviluppare le competenze personali (cooperative learning)
Come si compone una UdA
Il MIUR consiglia una serie di modelli e metodi per realizzare efficacemente un’unità di apprendimento. In generale, è possibile strutturare ogni unità in diverse fasi, ispirate alle direttive del Consiglio Europeo e del Parlamento Europeo:
- Parte introduttiva, in cui si forniscono le informazioni generali come gli assi di insegnamento coinvolti, si specificano i risultati attesi, i pre-requisiti necessari, la durata del percorso e il titolo dell’unità
- Parte dettagliata, definita anche piano di lavoro, che evidenzia nel dettaglio l’articolazione del progetto da realizzare per arrivare al risultato finale. Per ogni fase vengono esplicitati i contenuti, le attività didattiche e di laboratorio e le competenze da mettere in atto (mantenendo la flessibilità necessaria). Si forniscono, inoltre, i consigli relativi al monitoraggio, ai processi didattici, le strategie e i punti chiave da seguire
- Pianificazione temporale nella quale vengono organizzate le varie fasi tramite il Diagramma di Gantt (rappresentazione grafica delle attività che permette di avere un colpo d’occhio del lavoro da svolgere per raggiungere gli obiettivi)
- Valutazione da realizzare con l’aiuto delle griglie per l’osservazione sistematica e le rubriche di valutazione delle competenze. Non deve essere visto come un giudizio, piuttosto come la possibilità di testare ciò che si è imparato.
Si può iniziare fissando un tema comune interdisciplinare, individuando successivamente le competenze da raggiungere o da consolidare e quindi i relativi obiettivi da raggiungere. Si suddivide poi il programma in fasi, (ognuna delle quali deve essere dotata di un titolo), che possono essere collegate fra loro o autonome. Si procede dunque all’individuazione delle strategie, che dovrebbero essere divertenti e stimolanti, simili ad un gioco. Si passa successivamente all’individuazione degli strumenti di valutazione e si effettua un crono-programma per stabilire il periodo e la durata dell’insegnamento.
È opportuno realizzare un documento di presentazione anche per gli allievi, in modo da renderli fin da subito partecipi e da rendere facilmente comprensibile quello che sarà il loro ruolo. Il documento dovrebbe contenere vari elementi:
- Cosa è esplicitamente richiesto ad ognuno
- Quali sono le necessarie motivazioni di base
- Le modalità in cui verranno svolti i compiti
- La tempistica da rispettare
- Gli strumenti da utilizzare
- Le informazioni relative alla valutazione del prodotto realizzato
Durata di una UdA
La durata di ogni unità è variabile, a discrezione dei docenti e della portata del tema trattato:
- UdA small, prevedono un impegno lavorativo pari a 12-15 ore, sono formate al massimo da tre fasi, tre insegnamenti diversi, richiedono lo sviluppo di una/due competenze, e prevedono la realizzazione di un solo prodotto da parte degli studenti
- UdA medium, richiedono circa 20-25 ore di lavoro, massimo cinque fasi e quattro/cinque insegnamenti, prevedono lo sviluppo di più di due competenze che portino alla realizzazione di almeno due prodotti progettuali
- UdA large, ipotizzano 30-40 ore di impegno, composte da più di sei fasi e fino ad un massimo di otto insegnamenti coinvolti, per realizzare vari progetti e mettere in campo più competenze possibili
Esempi di temi da organizzare in UdA
Si può lavorare su qualsiasi tematica di attualità che dimostri di avere necessità di un approfondimento tra i ragazzi, per prepararli per affrontare il tema fuori dalla scuola. Si parla degli argomenti più disparati che, quotidianamente, ci troviamo di fronte. Ad esempio, tutti i punti dell’Agenda 2030, che gli Stati sottoscrittori stanno promuovendo con forza; ma anche il delicato tema della vita e della morte nelle diverse culture, il ruolo della donna nel tempo, la concezione e il rispetto del corpo (binomio salute/estetica), o anche il fenomeno migratorio (sempre attuale), l’uso responsabile dei social network, argomento topico per la Generazione Z, ma anche la globalizzazione, l’Interculturalità e l’Internazionalizzazione delle scuole.