Realizzare podcast a scuola: dalla teoria alla pratica

I consigli del docente e formatore Luca Piergiovanni per la produzione efficace di podcast con la propria classe

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Creare podcast a scuola rappresenta un’attività ricca di spunti per la didattica e coinvolgente e divertente per i ragazzi. Sempre più persone ascoltano podcast nella loro vita quotidiana e sempre più professori hanno deciso di inserire questa attività nella didattica, poiché ha infiniti vantaggi.

Abbiamo chiesto a Luca Piergiovanni qualche consiglio pratico per cimentarsi da subito in questa attività laboratoriale con i ragazzi. Luca è docente di Lettere, ma anche formatore, consulente e progettista in Tecnologie dell’apprendimento. Da sempre con le mani in pasta nei temi di innovazione scolastica, lo avevamo intervistato nel 2019 per parlare del rapporto tra scuola e nuove tecnologie ed è stato nostro ospite nel 2022 durante il webinar Educational App per sviluppare la creatività a scuola (te lo sei perso? Puoi riguardarlo quando vuoi dal nostro canale youtube).

 

Quali materie si prestano maggiormente per la produzione di podcast in classe?

“Secondo me tutte le materie si prestano per l’utilizzo dei podcast. Fin dall’inizio c’è stata la convinzione che le discipline scientifiche fossero quelle più adatte all’approccio con queste tecnologie didattiche. Poi si è capito che c’erano tante potenzialità anche in ambito umanistico”.

 

In quali classi possiamo pensare di proporre questo tipo di laboratorio?

“Anche in questo caso, spesso si pensa che sia un’attività che possa prestarsi di più a ragazzi grandi, ma io ho visto podcast realizzati dai bambini della scuola primaria veramente belli”.

 

Quali sono le migliori piattaforme/luoghi dove posso trovare podcast interessanti per i miei studenti?

“Basta andare su iTunes, Spotify, Spreaker. Oppure sulle piattaforme dei network come RAI Play Sound. Ogni programma radio Rai, ad esempio, viene riproposto anche in formato podcast. Radio 3 Rai ha dei podcast di carattere culturale davvero ben fatti (abbiamo approfondito l’argomento qui). Si possono trovare podcast dedicati a qualsiasi tipo di disciplina”.

 

Da dove si può partire per usare i podcast in classe?

“Io consiglio sempre di far ascoltare durante le lezioni dei podcast prodotti da professionisti. In questo modo i ragazzi possono immediatamente capire le caratteristiche di questo prodotto editoriale. Ci si può rendere conto facilmente che lì c’è una regia vera e propria, tecnici del suono, ci sono attori che lo fanno di professione: i ragazzi capiscono come bisogna procedere per realizzarli. Poi possiamo far ascoltar loro dei podcast realizzati dai loro pari, da studenti, così capiscono che è qualcosa di fattibile che assolutamente può essere portato avanti come attività”.

 

C’è una programmazione delle attività particolare?

Tutte le attività di didattica digitale (e non) vanno pianificate bene; in particolare queste, che sono molto articolate, e che presuppongono anche da parte dei ragazzi una conoscenza degli strumenti e delle procedure.

Vanno definiti bene gli obiettivi, le metodologie e vanno studiati bene anche i prerequisiti. Dobbiamo sapere quale tipo di infrastruttura tecnologica abbiamo: quale tipo di attrezzature, mixer, microfoni, videocamera eccetera; e poi capire quali sono le competenze degli studenti perché l’editing lo devono fare loro.

 

Qual è il primo passo da compiere per iniziare il laboratorio di podcast?

“Quello che io faccio è mettere nero su bianco attraverso delle griglie di progettazione i vari step di lavoro. È un passaggio molto utile per aiutare anche i ragazzi a responsabilizzarsi, a rispettare i tempi e le consegne che vengono dati loro. Lo dico perché spesso si rischia che questi progetti diventino infiniti. Devono essere invece circoscritti nel tempo. Nella griglia poi inserisco anche i criteri di valutazione.”

 

Come si organizza il lavoro all’interno del gruppo classe?

“Tendenzialmente organizzo la classe 5 o 6 gruppi:

  1. il primo gruppo si occupa delle attività di ricerca e valutazione delle informazioni, principalmente nel web ma anche nel libro di testo;
  2. poi c’è il gruppo che trasforma queste informazioni un copione radiofonico, che va saputo scrivere con delle regole ben precise: ogni media ha il suo linguaggio;
  3. ci sono i ragazzi che, col copione terminato, si occupano della registrazione della puntata; 
  4. c’è chi fa l’editing, ovvero il montaggio audio; 
  5. intorno a tutti questi gruppi ruotano altri ragazzi come ad esempio i tecnici del suono che si occupano di impostare i microfoni, di predisporre il tutto affinché chi registra sia concentrato solo e unicamente sul proprio copione senza distrazioni, per potersi concentrare sulla lettura, la recitazione e l’interpretazione del copione.
  6. altri ragazzi ancora si occupano poi della ricerca delle musiche adatte di corredo delle puntate nei siti con licenza Creative Commons, stando quindi attenti a non violare il copyright.”

(Ti servono consigli più specifici? Abbiamo creato una guida per creare i podcast a scuola in cui troverai suggerimenti tecnici per stabilire il format, logo e calendario editoriale, la scaletta dell’episodio, consigli per gli speaker, su strumenti e software, sul ruolo della musica).

 

Perché è interessante realizzare podcast in classe?

Grazie ad una attività di podcast organizzata in questo modo si possono toccare ben tre delle cinque macroaree del DigComp, il manifesto europeo delle competenze digitali: quella dell’information literacy, quella della comunicazione e collaborazione che è quella per cui un’attività come la creazione di podcast di presta maggiormente, e quella della creatività”.

“Suggerisco infine che queste attività vengano svolte in maniera curricolare, cioè all’interno delle proprie ore di materia: sta proprio qui l’implementazione della tecnologia nella didattica. Capita che questi progetti vengano relegati all’aula di informatica e a queste determinate ore oltre le lezioni. Invece non dovrebbe essere così: il Fab Lab per la redazione e lo studio pratico deve essere la classe stessa.”

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Giulia Cattoni

Faccio quello che faccio da sempre: scrivo. Uso la scrittura per dare forma a pensieri e idee. Da piccola consumavo pagine e pagine per descrivere le mie avventure quotidiane sul diario, oggi uso il linguaggio per creare testi efficaci, contenuti digitali, e organizzarne la gestione. Mi piace trovare le parole giuste, mettere ordine ai testi e renderli chiari, e creare contenuti accessibili, piacevoli e utili. Faccio parte del team di Education Marketing Italia dal 2016: ho iniziato come autrice del blog e negli anni ho ampliato i miei ruoli. Oltre alla produzione e gestione dei nostri contenuti, affianco i miei colleghi nella gestione degli open day e nelle attività di design thinking. Dal 2023 mi occupo in prima linea della cura del nostro brand: dalle mie mani passano piani editoriali, articoli, post, newsletter, webinar e la strategia che li tiene insieme. Mi sono laureata in Comunicazione con una tesi sull'uso della lingua per l'infanzia, ho frequentato corsi sulla didattica emozionale e sulla robotica educativa. Sono stata istruttrice di pallavolo nel settore giovanile comasco.

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