Perché le scuole dovrebbero investire nel marketing?

Ogni scuola ha bisogno di una mission ragionata, esplicitata e ben comunicata all’interno e, soprattutto, all’esterno dell’istituto.

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Le nostre scuole hanno più che mai bisogno di solidità, di avere fondamenta forti (sia letterali che metaforiche) e guardare avanti con un obiettivo, una strategia, un piano – non solo a livello ministeriale. Serve un’idea chiara, una visione per ciascuna scuola, il famoso “chi siamo, chi vogliamo essere”: insomma, ogni scuola ha bisogno di una mission ragionata, esplicitata e ben comunicata all’interno e, soprattutto, all’esterno dell’istituto.

Ma se la ricerca di una “direzione” sembra una giusta riflessione, un punto di partenza logico, molto spesso quando parliamo in modo più ampio di education marketing (se c’è bisogno di un ripasso, vi consigliamo la lettura di questo articolo – o, per chi desidera approfondire, di questo volume) sorge la domanda: ma perché una scuola dovrebbe investire risorse – spesso già scarse – nel marketing?

La risposta, a nostro avviso, è davvero elementare: bisogna investire nel marketing perché non si può più non farlo.

 

Domanda e offerta di istruzione

Volente o nolente, la scuola si trova per definizione in un mercato, in quel luogo in cui domanda ed offerta si incontrano perché c’è un bisogno: in questo caso, il bisogno è rappresentato dall’esigenza educativa delle giovani generazioni; esigenza che viene ad esser soddisfatta dal complesso sistema scolastico e universitario del Paese.

Se vogliamo, “fare marketing” non è altro che avere la consapevolezza della propria posizione all’interno di questo mercato e assumere un ruolo proattivo nelle dinamiche che lo caratterizzano.

 

Che cosa vuol dire fare marketing per una scuola?

Non basta nascondersi dietro ad un dito: la scuola già fa marketing, lo fa continuamente. Lo fa nello scegliere i colori del proprio logo, nel caricare contenuti sul proprio sito web e pubblicando post sui social network; fa marketing nell’organizzare gli open day, nell’organizzare visite guidate nelle fattorie didattiche o nei musei del territorio; la scuola fa marketing ogni volta che un proprio docente si rapporta con i genitori, ogni volta che inizia un anno scolastico e si stabilisce il piano d’offerta formativa; fa marketing ogni qual volta la reputazione dell’istituto si riflesse sulle scelte dei potenziali studenti.

La scuola già fa tutte queste cose: purtroppo, però, troppo spesso lo fa senza le competenze specifiche utili a dare una prospettiva diversa e che rappresenterebbero un arricchimento di ciascuna di queste decisioni, iniziative o attività. Competenze specifiche che possono esser acquisite dall’esterno – attraverso consulenza con professionisti del settore – oppure che possono essere generate attraverso un’adeguata formazione delle proprie risorse interne. È un dato di fatto: la comunicazione al giorno d’oggi è diventata così complessa e coinvolge talmente tanti canali (online e offline) che difficilmente può essere strutturata con efficacia senza disporre delle risorse adeguate.

 

Cosa accade se non facciamo marketing?

Certo, si può scegliere di non aprirsi al cambiamento, all’aggiornamento, all’autocritica e al miglioramento; si può decidere di fare del proprio meglio, nel proprio piccolo, con quello che si ha a disposizione, senza guardarsi intorno. Ma chi soffre, più di ogni altro, di una comunicazione o di un orientamento poco incisivo, sono proprio i nostri studenti. Studenti che fanno affidamento sulle informazioni, le immagini, gli stimoli che vengono loro forniti – più o meno efficacemente – per valutare e scegliere il proprio percorso formativo. Inutile dire quanto sia importante per il singolo e per la collettività che ciascun individuo sia istruito al meglio e secondo le proprie attitudini.

 

A questo punto, se abbiamo capito il perché, vi rimandiamo alla lettura del “come”: come possono le scuole investire meglio nel marketing?

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Valeria Alinei

Professionista nel campo del Marketing e della Comunicazione. Grazie ad un background accademico internazionale, ha svolto ricerche in merito all’applicazione del marketing al settore dell’istruzione, a partire dal lavoro di Tesi magistrale dal titolo “Higher Education Marketing a supporto dell’internazionalizzazione delle Università”, che le è valso una Menzione Speciale da parte dell’AICUN - Associazione Italiana Comunicatori d’Università. Ha collaborato con l’Ufficio Marketing dell’Università Cattolica di Milano ed è - dal 2016 - una firma stabile del blog di Education Marketing Italia. Nel dicembre 2019 ha pubblicato con la McGraw-Hill il suo primo libro dal titolo "Education marketing. Strategie e strumenti per comunicare il valore nel mondo dell'istruzione".

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